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2 Ottobre 2015

Aggiornamento obbligatorio per gli amministratori di condominio

di E.B.

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I professionisti non in regola con l'obbligo dell'aggiornamento annuale, rischiano di uscire dal mercato del lavoro.

E' questo il rischio per quegli amministratori di condominio che non svolgono le 15 ore di aggiornamento annuale, rese obbligatorie dal DM 140 dello scorso anno.

A ricordare l'importanza della norma è l'ANAMMI, l'Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori di condominio, in occasione della campagna 2015-2016 per i nuovi corsi.

“L'assemblea condominiale, in caso di rinnovo o prima nomina - spiega Giuseppe Bica, presidente dell'associazione - può accertarsi se l'amministratore ha ottemperato all'obbligo di formazione, chiedendo conferma alla stessa associazione di appartenenza. 

Se non si è in grado di dimostrare di aver acquisito la necessaria formazione, tramite apposito attestato, o di essere in procinto di completare le ore formative, l'incarico può essere negato o revocato”.

Proprio a tale scopo, all'amministratore che ha superato l'esame finale del corso di aggiornamento, l'ANAMMI conferisce un'apposita Certificazione attestante la formazione conseguita.

Quello dell'aggiornamento rappresenta uno dei requisiti professionali, stabiliti dalla stessa ANAMMI per tutti i suoi iscritti fin dai suoi primi corsi, nel '93. “Il legislatore, con la riforma del 2012 e con il decreto ministeriale 140 – chiarisce Bica - ha inserito una serie di parametri, che noi promuoviamo da tempo per i nostri iscritti e che, a nostro avviso, devono essere oggetto di verifica in sede di assemblea condominiale, quando si nomina il professionista”. In tal senso, negli ultimi mesi l'ANAMMI ha registrato numerose richieste di informazioni da parte di condòmini chiamati a scegliere l'amministratore di condominio.

Oltre all'obbligo di 15 ore di formazione, da svolgersi entro l'anno, l'amministratore professionista deve possedere il diploma di scuola superiore e non aver conseguito condanne penali. Ma non basta. “Oggi, chi opera nel settore – sottolinea il numero uno dell'ANAMMI – deve sottostare ad una serie di obblighi di legge, che richiedono competenze specifiche, capacità e strumenti manageriali”.

In particolare, oltre ai requisiti minimi di legge e alla formazione, i condòmini possono controllare se il candidato amministratore è in regola con la certificazione di conformità, l'attestato che comprova i requisiti professionali dell’amministratore, se usufruisce di una polizza di responsabilità civile, e se è iscritto ad un'associazione di settore. 

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