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14 Febbraio 2020

Covivio: 700 milioni sulla Germania e risultati 2019 superiori alle attese

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Un 2019 con "risultati sopra le attese" per Covivio che presenta un patrimonio di 24 miliardi di euro (+1,2 mld di euro anno su anno), 8 miliardi di euro di progetti di sviluppo. La società nata dalla fusione fra Beni Stabili e Foncières des Règions, controllata con il 25% dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio, mostra tutta la forza del suo modello diversificato e lo fa seguendo tre linee guida per il suo approccio: realizzare un mix efficace tra utilizzo lavorativo, alberghiero e residenziale degli spazi, gestire l'intera attività immobiliare e mantenere il costante focus sul cliente.

Per quanto riguarda l'Italia Covivio ha da sempre avuto un focus strategico sul segmento uffici a Milano, che raccoglie il 72% del suo portafoglio uffici.

Sempre a Milano Covivio ha una managed pipeline di interventi di sviluppo pari a 475 milioni di euro, con operazioni che comprendono, tra le altre, Symbiosis, The Sign e Vitae. Sono stati segnalate anche nuove iniziative riguardanti hospitality e spazi di pro-working, che
tuttavia non distolgono il focus sul segmento uffici, elemento caratteristico del Gruppo.

"Negli ultimi tre anni abbiamo fatto un importantissimo lavoro di rotazione del portafoglio in Italia per concentrarci su Milano, che è la città più dinamica, se consideriamo a parte Tim", ha evidenziato Alexei Dal Pastro, amministratore delegato Italia di Covivio, presentando in collegamento con la sede di Milano i risultati 2019. "Abbiamo limitato la parte non strategica del portafoglio - ha evidenziato l'ad - con la liquidazione di investimenti sul retail, che non è il nostro focus e che siamo riusciti a liquidare per concentrarci sugli uffici. Oltre al focus uffici, guardiamo al segmento hotel - ha aggiunto - per perfezionare il nostro patrimonio immobiliare di assoluta qualità, in buona misura in Italia, dove ci stiamo organizzando per avere una divisione per la gestione".

"In Italia nel 2019 Covivio ha chiuso 30 nuovi contratti, ci sono stati 15 rinnovi e 12 contratti preliminari", ha spiegato Barbara Pivetta, cfo Italia.

"C'è stata una crescita per gli affitti a perimetro costante - ha riferito - dell'1,3% (+1,8%) a Milano, con un portafoglio cresciuto rispettivamente dello 0,8% in Italia e del 3% a Milano e un'occupazione del 98,5%. Gli investimenti in Italia sono stati di 129 milioni di euro, le vendite per 345 milioni, più altri 100 milioni sotto preliminari di vendita che si chiuderanno entro il 2020, così da raggiungere un portafoglio uffici pari a 3 miliardi". "A Milano gli edifici Covivio sono per il 56% nella zona Cbd (Central Business district) e Porta Nuova - ha spiegato Dal Pastro - il 17% in zona centrale e semicentrale, infine il 27% in periferia. Milano è tra i nostri portafogli più importanti e stiamo ancora lavorando sulla zona sud del centro".

A livello di Gruppo i progetti avviati sono aumentati del 40%, attestandosi a 2,3 mld di euro (1,8 mld di euro di quota di pertinenza del Gruppo), con il lancio di 963 mln di euro (734 mln di euro di quota di pertinenza del Gruppo) e 168.000 m² di nuovi progetti.

L'anno è stato anche contraddistinto dall'uscita dagli immobili commerciali in Italia, con la vendita per 67 mln di euro di quattro centri commerciali situati in location secondarie, che presentano una durata locativa residua limitata (4,4 anni).

Il gruppo Covivio ha, inoltre, deciso di lanciare un'Opa volontaria per l'acquisizione tedesca Godewind Immobilien che detiene uffici per 1,2 miliardi di euro a Francoforte, Dusseldorf, Amburgo e Monaco. L'offerta riguarda tutte le azioni della società quotata e attiva in Germania.

L'offerta è stata lanciata a 6,4 euro per azione e "ha il pieno sostegno sia del consiglio di amministrazione che del consiglio di sorveglianza di Godewind".

Covivio ha già garantito l'acquisizione di circa il 35% del capitale del gruppo tedesco dai suoi "principali azionisti" e prevede di chiudere la sua offerta a fine maggio.

"E' nostra intenzione svilupparci sul mercato degli uffici anche in Germania" ha spiegato Alexei Dal Pastro. "Era importante posizionarci con una massa critica, acquisendo così - ha aggiunto - un portafoglio da 1,2 miliardi di euro con la presenza in tutte le principali città tedesche" e arrivando dunque a un patrimonio di 2,1 miliardi per il comparto in Germania. La Germania "si affaccia quindi per gli uffici" in un quadro in cui la crescita del portafoglio nel 2019 "si è focalizzata - ha sottolineato - per il 92% nelle principali città europee, col 65% a Parigi, Berlino e Milano" e con "le maggiori città europee che si confermano pilastri strategici, insieme a sviluppo e centralità del cliente".

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