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14 Dicembre 2017

Pir: Assogestioni anche sull'immobiliare

di Assogestioni

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Assogestioni ha organizzato una commissione tecnica per analizzare la disciplina dei Piani individuali di risparmio a lungo termine e le questioni ancora aperte a quasi un anno dalla loro introduzione.


 

Apertura all’investimento in società di mera gestione immobiliare


In vista della prossima approvazione del disegno di legge di bilancio 2018, che include nel novero degli investimenti qualificati dei Pir anche gli strumenti finanziari emessi dalle società di mera gestione immobiliare, gli operatori del settore e i tecnici dell’Amministrazione finanziaria si sono interrogati sugli impatti di dette modifiche relativamente all’ambito oggettivo dell’agevolazione. A tali fini è stato precisato che i fondi immobiliari non rientrano in generale tra gli investimenti qualificati, ad eccezione del caso in cui il loro patrimonio sia investito, nel rispetto dei vincoli di investimento previsti dalla normativa Pir, in partecipazioni di società immobiliari destinatarie dell’investimento agevolato.

Il Pir del minore non moltiplica le posizioni


Dopo le linee guida pubblicate dal Mef lo scorso 4 ottobre, il mercato ora attende la circolare dell’Agenzia delle Entrate. Circolare che dovrebbe sciogliere alcuni nodi interpretativi ancora aperti. Come quello relativo ai limiti di età del titolare del Pir, questione che è stata di recente nuovamente sollevata dalla stampa specializzata. Al riguardo è stato osservato che la normativa non pone limiti di età. Quindi, anche un minorenne può essere titolare di un Pir. Tale regola deve, tuttavia, essere coordinata con il principio dell’unicità del piano e con le regole ordinarie del testo unico delle imposte sui redditi in materia di imputazione ai genitori dei redditi di beni del minore soggetti ad usufrutto legale.

Qualora i beni detenuti dal minore in un Pir siano soggetti ad usufrutto legale dei genitori, questi ultimi non potranno a loro volta essere titolari di un Pir. Diversamente, qualora i beni del minore non ricadano tra quelli soggetti ad usufrutto legale, sia il minore che i genitori potranno essere ciascuno titolare di un proprio Pir. Naturalmente di tali circostanze si dovrà tener conto nella dichiarazione che deve essere rilasciata all’intermediario all’atto dell’apertura del Pir.


 

Se il titolare si trasferisce all’estero


Il Mef nelle proprie linee guida ha adottato una posizione a favore dell’investitore proprio in considerazione della circostanza che dette variazioni sono spesso necessitate da esigenze lavorative. Ed infatti, pur determinando il trasferimento della residenza all’estero la chiusura del Pir per il venir meno di uno dei requisiti previsti dalla normativa, il Mef ha precisato che l’investitore non è tenuto a restituire il vantaggio fiscale di cui ha goduto se comunque continua a detenere i titoli per l’intero holding period. A questo complesso quadro ora manca un ultimo tassello: comprendere cosa succeda nell’ipotesi – piuttosto rara – in cui l’investitore ritrasferisca in Italia la propria residenza fiscale durante l’holding period.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi