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20 Ottobre 2023

Costruzioni: biennio positivo e crescita prevista al 4% a fine 2023 ma anche tante incognite (Report)

di red

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Il settore delle costruzioni gode di buona salute e potrebbe chiudere il 2023 con una crescita del 4%. Tant’è che il 40% delle imprese è riuscito a far crescere gli stipendi dei propri addetti. Ma questo stato di grazia che si trascina da un biennio si vede minacciato dall’inflazione, dal calo del potere di acquisto, dal costo del denaro, dall’instabilità geopolitica, dai crediti bloccati dopo la riforma del superbonus 110%. È il quadro presentato da Federcostruzioni alla SAIE, la Fiera del settore in corso a Bari.

Superbonus, PNRR, efficientamento energetico e riqualificazione urbana - si legge nel rapporto - hanno trainato negli ultimi anni il settore italiano delle costruzioni: la filiera ha vissuto un biennio molto positivo, che dovrebbe chiudersi a fine 2023 con un'ulteriore crescita del +4%. Tuttavia – si legge ancora nel dossier – per il prossimo futuro ci sono alcune incognite: l'inflazione, ‘aumento dei tassi di interesse, i conflitti internazionali, la mancanza di incentivi e i crediti ancora incagliati in seguito al taglio del 110%.

Secondo l’Osservatorio SAIE, il settore, anche nella visione delle imprese, sta vivendo un periodo di sviluppo, come dimostrano soprattutto l'alto livello di soddisfazione complessiva e la crescita dei ricavi. La quasi totalità delle aziende del campione, infatti, si dichiara soddisfatta dell'attuale portafoglio ordini (94%), che reputano adeguato alla loro sostenibilità finanziaria. Cala vistosamente il numero di imprese che ha dovuto rinunciare ai lavori per eccesso di richieste, passato dal 95% di inizio anno all'11% di settembre. È il segno che la filiera, dopo il boom delle richieste dovute soprattutto al Superbonus, è riuscita a riorganizzarsi velocemente per venire incontro all'aumento della domanda.

L'ottimo momento che sta vivendo il mondo delle costruzioni è confermato anche dai livelli di soddisfazione complessiva e di fiducia generale, entrambe pari al 77%. Inoltre, se si considera il fatturato, per oltre la metà del campione l'ultimo quadrimestre è stato caratterizzato dal segno positivo, con il 51% che prevede un aumento dei ricavi entro la fine 2023 e il 58% che prevede un ulteriore sviluppo nei prossimi tre anni.

Le ragioni di questa crescita, secondo l’Osservatorio, occorre cercarle negli incentivi, nell'abbassamento del cuneo fiscale e nella riforma della burocrazia. Rilevante poi anche il contributo del PNRR, i cui investimenti sono stati molto apprezzati da quasi 4 imprese su 10 grazie ai bonus relativi all'efficientamento energetico e alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato.

La capacità delle aziende del settore di evolversi è data in parte anche dall'alto livello di preparazione e professionalità di chi ci lavora: 9 aziende su 10 si ritengono soddisfatte dal livello di competenze del proprio personale. Da un punto di vista economico, il 40% delle aziende ha aumentato gli stipendi dei dipendenti.

Due le aree in cui sono previsti degli investimenti nei prossimi mesi: sostenibilità e innovazione. Nel primo caso, tra le azioni concrete intraprese a sostegno dell'ambiente e della edilizia green, una buona parte del campione ha installato sia dispositivi a basso consumo energetico che impianti di produzione d'energia da fonti rinnovabili. Nel campo delle tecnologie spiccano soprattutto gli investimenti per la sicurezza informatica e per la connettività.

Emilio Bianchi, direttore di SAIE: "Dai dati del nostro Osservatorio risulta chiaro l'andamento positivo della filiera, che sta cercando di far fronte all'inflazione e alle recenti novità legate agli incentivi fiscali. Le imprese sono soddisfatte del portafoglio ordini e del fatturato di quest'anno. Stanno inoltre ricorrendo a investimenti importanti su più fronti, dalla formazione alla sostenibilità e la tecnologia.

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