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11 Maggio 2015

Imu-Tasi: Comuni in ritardo sui bollettini precompilati

di C.G.

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La riforma in chiave Local tax, ovvero unica sugli immobili scatterà - a detta del Governo Renzi - a partire dal 2016.

Per il 2015 niente sorprese: ovvero tutto come prima, i contribuenti dovranno ancora saldare anche quest'anno il binomio fiscale Imu-Tasi.

Questo in teoria, perché nella realtà i Comuni sono indietro con la preparazione dei famosi bollettini pre-compilati con cui i cittadini possono versare la doppia sigla di tributi.

 A poco più di un mese dalla prima scadenza - in programma il 16 giugno - la maggior parte dei municipi non è ancora attrezzata per soddisfare le richieste.

Lo scenario che potrebbe aprirsi è quello già visto altre volte: lunghe code di utenti davanti al Caf, ritardi e rischi di non essere in grado di pagare in tempo.

Facciamo un passo indietro: la questione dei bollettini precompilati nasce con la legge di Stabilità approvata dal governo Letta.

Nel testo si legge che dal 2015 è previsto “l’invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori”.

La norma, però, rimanda a un successivo decreto ministeriale.

Dopo una lunga serie di modifiche la legge 89 del 2014 impone ai Comuni “la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti” rendendo così “disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli”.

I Comuni quindi dovrebbero inviare a casa dei contribuenti il modello precompilato, ma è anche vero che le amministrazioni non sono obbligate a mandare i bollettini a casa, se non ne fa richiesta il cittadino.

Anche perché si è ancora in attesa del decreto enti locali (forse l’ok in settimana) che dovrà, tra le altre cose, ricostituire il fondo per compensare i Comuni penalizzati nel gettito dal passaggio dall’Imu alla Tasi.

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