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20 Luglio 2017

Draghi costruttivo sull'economia e accomodante sulla politica monetaria

di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda

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Nel meeting di oggi la Bce ha mantenuto invariata la sua politica monetaria: 

- tasso di rifinanziamento principale 0% 

- tasso di prestito marginale +0.25% 

- tasso di deposito -0.40% 

- acquisti mensili di 60 miliardi almeno fino a dicembre 2017 e reinvestimento di ciò che arriva a scadenza 

- tassi stabili ai loro livelli attuali per un esteso periodo di tempo. 

Nel dettaglio, il governatore Mario Draghi ha ribadito che i tassi rimarranno ai livelli attuali a lungo anche dopo la fine del QE, anche perché la Bce resterà sui mercati attraverso il reinvestimento di ciò che arriverà a scadenza. Inoltre, ha precisato che il QE è sufficientemente flessibile e che la Bce crede fermamente nella sua potenza; non si esclude una sua estensione in caso di peggioramento delle prospettive o qualora non si registrasse un aggiustamento durevole dell'inflazione verso l'obiettivo prossimo, ma inferiore al 2%. 

La Bce è confidente sull'economia e ritiene che i rischi per la crescita siano bilanciati con il momentum orientato al rialzo: gli indicatori anticipatori segnalano una crescita solida e diffusa e i principali rischi al ribasso restano legati a fattori globali. 

Gli stimoli monetari e la ripresa globale stanno agendo attraverso il supporto alla domanda domestica e l'agevolazione alla ripresa degli investimenti, che portano a un aumento dell'impiego e a una riduzione dell'output gap. 

Tuttavia, la migliorata situazione economica non impatta ancora sui prezzi, anche per l'assenza di pressioni salariali, e rende opportuno il mantenimento del supporto monetario con un atteggiamento paziente e prudente. 

Il permanere dell'inflazione a livelli bassi resta la principale insoddisfazione della Bce - che prevede resti stabile nei prossimi mesi e in rialzo graduale solo nel medio termine. Secondo la Bce, il recente calo temporaneo è legato prevalentemente all'energia. Anche la componente base resta bassa senza trend convincenti di ripresa né rischi estremi di deflazione. Proprio per questo, la Bce monitora attentamente le condizioni finanziarie, attualmente definite molto supportive, cercando di evitare inasprimenti non desiderati.

In tal senso, anche il cambio viene seguito, seppure non sia un obiettivo diretto e il recente movimento abbia ricevuto alcune attenzioni. Il riferimento al recente apprezzamento dell'euro non "preoccupato" ha probabilmente tranquillizzato gli operatori sul livello di cambio "sopportabile" dalla Bce. Ciò ha spinto a un ulteriore incremento delle posizioni lunghe in attesa dell'intervento di Draghi a Jackson Hole il prossimo 25 agosto e del successivo meeting Bce del 7 settembre, che potrebbero apportare newsflow restrittivo favorevole alla moneta unica. 

Nella riunione di oggi, il Consiglio è stato unanime nelle decisioni di non modificare le forward guidance e di non fissare ancora una data per discutere l'avvio della riduzione del QE, rinviandone l'analisi a settembre in attesa di maggiori informazioni. 

Draghi è stato molto costruttivo sull'economia, restando però ancora accomodante sulla politica monetaria. Il mercato ha reagito in maniera mista. I cambi hanno privilegiato l'enfasi sull'economia (oltre alla scarsa enfasi sul recente apprezzamento della valuta) con un rialzo dell'euro, mentre le obbligazioni hanno privilegiato l'enfasi sul protrarsi della politica monetaria accomodante con un ribasso dei rendimenti. L'azionario ha quasi ignorato le news doppiamente positive (economia buona e supporto monetario), registrando variazioni minime. 

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