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15 Maggio 2015

Trimestrale Risanamento: perdite scendono a 9,6 mln

di C.G.

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Il consiglio di amministrazione di Risanamento - riunitosi sotto la presidenza di Claudio Calabi (foto) - ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2015.

Il documento evidenzia i seguenti dati consolidati risultato netto negativo di 9,6 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto a quanto registrato nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente (risultato netto negativo di 20,9 milioni).

Questo miglioramento è sostanzialmente dovuto ad una sensibile riduzione dei costi di gestione e degli oneri finanziari (i dati dell’esercizio 2014 recepivano la contabilizzazione di ricavi e di costi, di pari importo - 60 milioni di euro - connessi alla chiusura della controversia relativa alla cessione dell’area ex Falck.

Il patrimonio netto si attesta a 295 milioni, contro i 305 milioni di euro del 31 dicembre 2014 e i 253 milioni di euro negativi al 31 marzo 2014, mentre la posizione finanziaria netta pari a circa 462 milioni di euro (negativa) risulta sostanzialmente in linea con quella al 31 dicembre 2014 (443 milioni di euro negativi), ma in miglioramento rispetto al dato del 31 marzo 2014 (1.842 milioni di euro negativi).

Il traguardo è stato raggiunto sia a seguito degli effetti conseguenti la cessione del patrimonio immobiliare parigino (pari a circa 1.225 milioni) che a quelli della conversione del prestito obbligazionario convertendo (pari a circa 277 milioni).

L’attività del gruppo per l’anno 2015, sarà rivolta alla valorizzazione delle residue proprietà di immobili “trading” e si focalizzerà nello sviluppo della iniziativa immobiliare di Milano Santa Giulia, soprattutto sotto il profilo urbanistico/ambientale, avendo come principale obiettivo il dissequestro dell'Area Nord e la conclusione dell’iter istruttorio da parte del Comune di Milano, indispensabile alla promozione dell’accordo di programma.

Proseguono inoltre le attività di semplificazione organizzativa e strutturale, realizzando ulteriori benefici in termini di costi.

Quest'anno, in assenza di eventi straordinari, risulterà di segno negativo, ma in miglioramento rispetto al dato evidenziato nel 2014, al netto degli effetti connessi alla cessione degli immobili francesi.

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