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23 Maggio 2019

Survey RICS, in Italia aumenta il divario tra prime e secondary (Report)

di G.I.

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Nonostante i persistenti dubbi di natura macroeconomica sollevati dal FMI nelle sue ultime previsioni sulla congiuntura mondiale, nel complesso le risposte fornite al Global Commercial Property Monitor l’indagine di RICS che misura il sentiment di investitori e occupier nel settore commercial real estate (retail, uffici, industriale) relativo al primo trimestre, rimangono sostanzialmente positive. 

Tra i Paesi con i migliori indicatori OSI e ISI figurano l’Ungheria, la Germania, la Repubblica Ceca, il Portogallo e i Paesi Bassi. In gran parte del Vecchio Continente le attese di ulteriori plusvalenze restano ben salde, pur con notevoli divergenze tra i diversi segmenti di mercato. La proiezione media grezza (al netto del Regno Unito) si attesta al 2%, numero che non riflette però appieno i giudizi decisamente più ottimisti relativi alla fascia prime degli immobili a uso ufficio e industriali.

Mercato italiano stabile

Daniele Levi Formiggini, MRICS e Presidente di RICS Italia:“L’avvio del 2019 si conferma sostanzialmente in linea con le previsioni registrate dal Commercial Property Monitor dell’ultimo trimestre 2018. Il comparto uffici continua a trainare positivamente il sentiment sia degli occupier sia degli investitori, a parziale compensazione di quello industriale che, in particolare sul secondary, sembra dimostrare meno appeal anche rispetto al retail. Sarà importante verificare nel corso dell’anno se i volumi di investimento confermeranno l’interesse degli operatori verso il nostro Paese, che rimane positivo a fronte di un’offerta lievemente crescente. Tuttavia, il trend che anche in questa rilevazione continua a delinearsi è quello di una generalizzata propensione verso gli immobili prime, le cui aspettative continuano a divergere da quelle del secondary.” 

Il Commercial Property Monitor relativo ai primi tre mesi del 2019 in Italia indica nel complesso un contesto di mercato relativamente stabile: l’Occupier Sentiment Index (una sintesi di dati riguardanti la domanda e l’offerta nel breve periodo e le relative attese) è calato da +6 a +2, mantenendosi in territorio prevalentemente neutrale, mentre l’Investment Sentiment Index resta marginalmente positivo con un +8, il che rappresenta comunque un miglioramento rispetto al +6 del quarto trimestre.

Per quanto riguarda i locatari, la robusta crescita della domanda di immobili a uso ufficio è in larga misura compensata dall’andamento negativo di quelli industriali. Gli intervistati riportano tuttora una lieve accelerazione della domanda per gli spazi commerciali, ma l’offerta continua ad aumentare sia nel comparto retail sia in quello degli uffici. Non sorprende pertanto che i locatori stiano arricchendo ulteriormente i pacchetti di incentivi per i conduttori in tutte le aree del mercato.

Le prospettive per gli canoni restano dunque contrastate: i canoni degli uffici prime sono dati in aumento del 3,5% nel corso dei prossimi dodici mesi, mentre per gli immobili industriali di seconda fascia si stima una flessione del 3%.

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