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16 Novembre 2018

Strage Genova: inviti a 10 imprese per ricostruzione Ponte Morandi

di G.I.

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Le lettere di invito sono partite per mail ieri sera, e le dieci imprese invitate dal Commissario per la ricostruzione di Genova, Marco Bucci, hanno professionalità e strutture molto diverse. Salini Impregilo è la più grande società italiana di costruzioni, con 4,1 miliardi di euro di fatturato, fatto però al 92% fuori dall'Italia. Tra gli invitati anche Rizzani de Eccher, altro big delle costruzioni generali, numero 5 in Italia per fatturato (1.073 milioni di euro nel 2017, l'85% all'estero); Cimolai, numero 9 tra i costruttori con 440 milioni di fatturato e specializzato in infrastrutture ed edifici in carpenteria metallica (di cui cura in stabilimento anche la produzione), e Pizzarotti di Parma, numero tre della classifica per fatturato, con 1.160 milioni nel 2017. Dovrebbe esserci anche Strabag Italia, controllata dal colosso austriaco e attiva da anni in progetti infrastrutturali in Italia, che nelle settimane scorse ha presentato manifestazione di interesse.

Le altre imprese invece non sono costruttori generali. Il Gruppo Fagioli (Reggio Emilia) è uno dei principali operatori al mondo specializzati in macchinari complessi per sollevamento e spedizioni. Fincantieri non ha bisogno di presentazioni, leader mondiale nella costruzione di grandi navi, ha anche una società controllata per la produzione di carpenteria metallica per le infrastrutture. Invitata anche la Siag di Parma, specializzata in demolizioni con esplosivi. Infine Leonardo, colosso quotato (con lo Stato socio di riferimento) leader nella produzione di macchine, strumenti e prodotti finiti nel campo della difesa e dell'aerospazio.

Il Commissario Bucci non ha ancora deciso se affiderà un unico appalto per demolizione vecchio ponte e ricostruzione del nuovo, oppure due appalti distinti. Il decreto 5 del commissario definisce la ricerca di un general contractor, che scelga poi le imprese a valle per le lavorazioni specialistiche, mentre i nomi delle imprese invitate lasciano aperta l'ipotesi della formazione di una cordata "multi-specializzazione". "Senza chiarezza e trasparenza non faremo offerte", filtra dal vertice di una delle principali imprese invitate.

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