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Si rischiara l'orizzonte sui non performing loans
di Luigi dell'Olio, Monitorimmobiliare
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La fase di emergenza rossa è superata, anche se è ancora presto per parlare di normalizzazione. Daniele Nouy, la temibile responsabile del Single Supervisory Board, va assumendo posizioni più concilianti che in passato sulla questione dei non performing accumulati dalle banche dell’Eurozona durante la lunga stagione della crisi. Il funzionario europeo ha riconosciuto che negli ultimi tempi (“nel corso del 2017 è stato ceduto il 60% degli Npl passati di mano nell’arco dell’ultimo quinquennio”) gli istituti di credito hanno messo in campo sforzi rivelanti per smaltire le tossine e ha esortato i ministri delle Finanze a chiudere al più presto la trattativa sul completamento dell’unione bancaria.
Nuove regole più soft
Quanto al futuro, Nouy ha sottolineato ancora una volta l’importanza di risolvere la questione dello stock di crediti inesigibili, decidendosi però convinta che la soluzione debba essere “ambiziosa e realista”. Secondo quanto ricostruito dall’agenzia Reuters, la Bce sta pensando a soluzioni che tengano conto delle particolari situazioni nazionali.
Secondo le prime informazioni, le autorità di vigilanza nazionali stanno riflettendo a una soluzione che dia tempo alle singole banche per risolvere i crediti inesigibili, adottando anche particolari soluzioni nei Paesi in maggiore difficoltà su questo fronte come l’Italia.
L’obiettivo è di presentare entro l’estate una possibile proposta per gestire gli stock di sofferenze creditizie.
Intanto, la commissione Affari economici ha approvato la sua posizione nel negoziato con Commissione e Consiglio in relazione alle nuove regole di Basilea 3. Tra le altre cose, i parlamentari chiedono che “le banche piccole e non complesse” godano di requisiti semplificati.
Quanto all’Italia, ad aprile il valore dei crediti inesigibili è sceso a 50,9 miliardi di euro, il livello più basso da sei anni. È un’ulteriore indicazione che l’emergenza perde vigore, ma per le banche non è il momento di fermarsi nell’opera di pulizia, dato che i nuvoloni all’orizzonte della crescita mondiale suggeriscono di non abbassare la guardia.
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