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12 Aprile 2016

Serenissima Sgr e Orpea lanciano il fondo Personae (Videointerviste)

di cas

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Serenissima SGR e Orpea Italia, ramo dell’omonimo gruppo francese quotato, hanno lanciato il Fondo Personae. Si tratta di un fondo immobiliare specializzato nelle strutture per l’assistenza agli anziani e nei centri di riabilitazione. Lo hanno annunciato i vertici delle due società, Luca Giacomelli, per la SGR veronese, e Roberto Tribuno, AD di Orpea Italia.

Il patrimonio del fondo è stato fissato tra un floor di 90 milioni di euro e un massimo di 900 milioni dedicato esclusivamente a investitori professionali. In particolare le due società hanno in mente di partire entro fine anno con l’importo minimo. L’idea è di cominciare immediatamente perché è già stata fatta una fase di pre-marketing (di solito la fase di raccolta dura 24 mesi) in cui gli investitori hanno già segnalato a Serenissima l’interesse per questo tipo di prodotto. Tra l’altro la raccolta di finanziamenti per questo tipo di attività tramite un fondo è, per Tribuno, “più indicata rispetto al credito bancario e ai mercati finanziari. Il primo ha sofferto negli ultimi anni e non permette un orizzonte temporale sufficientemente lungo, mentre sui secondi la volatilità è eccessiva”.

Il taglio minimo prevede tre quote da 250 mila euro. Elemento innovativo sono le quote del fondo che saranno di tre tipologie diverse in base al rapporto rendimento rischio con uno yield che parte da 3,5-4% e arriva (di base, nella tipologia più rischiosa) al 5,5%.

Gli investimenti del fondo saranno effettuati prevalentemente in Italia (dal 50,1% al 100% del valore del totale degli investimenti) ed eventualmente ma in forma minoritaria all’estero. Il fondo avrà una durata di 25 anni e si rivolgerà a Fondi Pensione, Casse Previdenziali, Fondi Sanitari, Assicurazioni, Investitori Istituzionali e Family Office.

La gestione del Fondo competerà a Serenissima SGR mentre il gruppo Orpea si occuperà inizialmente della gestione del portafoglio immobili che sarà composto probabilmente da 5-6 strutture del gruppo francese che andranno a coprire il floor del patrimonio. Orpea sta facendo le valutazioni necessarie. Non si tratta però di un fondo mono operatore in quanto aperto ad altre realtà. Nel dettaglio il fondo investirà sia in strutture già esistenti sia in strutture in via di sviluppo.

I rischi di quest’operazione, per i due top manager, sono pressoché nulli perché il settore è visto in crescita esponenziale: nei prossimi 20 anni serviranno, con l’invecchiamento della popolazione, 100 mila posti che corrispondono a circa mille strutture. Tra l’altro si tratta di complessi riconvertitili in alberghiero (mentre il contrario con vale a causa di limiti normativi). In questo momento, sempre secondo Giacomelli e Tribuno, le potenzialità insistono non solo sulla carenza dei posti ma anche sulla riqualificazione delle strutture che attualmente sono “vetuste”. Inoltre si tratta di un’attività collegata al territorio, che non è materialmente delocalizzabile, e che ha il carattere di continuità e infatti il fondo ha durata oltre ventennale. Questo forse, come sottolineato da Giacomelli, è anche l’elemento di criticità, ovvero la poca liquidabilità. In realtà questo tipo di investimento è dedicato proprio a quelle istituzioni che cercano flussi di cassa stabili e solidi.

Il gruppo Orpea si è avvalso della consulenza di Reddy's Group e di Alberto Lunghini per studiare e predisporre la strutturazione del Fondo, avviando di conseguenza un processo di selezione e confronto per selezione la società di gestione del risparmio a cui affidare il progetto.

Guarda la video intervista a Luca Giacomelli

Guarda la video intervista a Roberto Tribuno

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