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13 Febbraio 2018

Pictet AM: i rendimenti al rialzo minano la fiducia degli investitori

di Andrea Delitala e Marco Piersimoni - Pictet Asset Management

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La seconda metà di gennaio è stata caratterizzata e segnata dalla violenta risalita dei rendimenti sui mercati obbligazionari globali. In un contesto macroeconomico di crescita robusta e sincronizzata i timori che pressioni inflazioniste possano indurre le banche centrali ad accelerare il sentiero dei rialzi dei tassi di riferimento (FED, BOE) o l'uscita dalle misure straordinarie di stimolo (ECB, BOJ) ha indotto molti investitori ad alleggerire le posizioni sul reddito fisso. I timori che tassi reali in eccessiva risalita possano risultare un ostacolo alle dinamiche di crescita induce alla cautela, dopo i rialzi di inizio anno, sui listini azionari. La correzione in atto sembra essere di natura tattica, ma di profondità potenzialmente più importante rispetto a quelle osservate nel 2017. Il dollaro americano prosegue nella propria tendenza al ribasso contro le valute del G10.

Nonostante il movimento al rialzo sui rendimenti ci abbia sorpreso in termini di estensione, avvicinandosi rapidamente a quota 3% di rendimento sul decennale americano, rimaniamo strategicamente sottopeso sulla componente obbligazionaria dei portafogli. La violenza del movimento al rialzo dei rendimenti (anche quelli reali) sembra aver minato la fiducia degli investitori negli attivi a rischio. Le valutazioni azionarie sono state riportate su valori più accettabili: il rapporto P/E sugli utili a 12 mesi per l’indice S&P500 è passato da 18.5 a 17 (livello di novembre 2016 nel momento della vittoria di Trump) mentre per l’Europa ci attestiamo su 13.5 volte (stesso livello del primo trimestre 2015 quando Draghi ha iniziato il QE).

Crediamo che la correzione rappresenti un’opportunità di acquisto e non la fine del bull market che ha segnato gli ultimi anni, tuttavia pensiamo che questo episodio possa rappresentare un elemento di rottura rispetto al recente passato: ci aspettiamo che il ritorno di un regime di volatilità in linea con quella storica possa introdurre opportunità tattiche. Indicatori utili da tenere sotto osservazione nel corso delle prossime sessioni sono: futures VIX e i tassi sul decennale USA (attenzione al 3%). Una normalizzazione della volatilità potrebbe creare il segnale per far riprendere quota ai mercati. Per quanto riguarda le scelte settoriali nel comparto azionario rimaniamo positivi sul settore bancario (al margine beneficiario di tassi più elevati e curve più pendenti) e cauti sulla tecnologia (settore con posizionamento pesante e potenzialmente penalizzato dalla dinamica sui tassi).

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