Ultime notizie
27 Marzo 2024
26 Marzo 2024
16 Ottobre 2020
Osservatorio Saie: le imprese di costruzione ripartono
di red
Condividi:
Lo stop dettato dal Covid-19 ha messo a dura prova l’intera filiera edile, ma le imprese del settore non perdono la fiducia e lavorano per costruire una ripresa solida e duratura. I dati dell’Osservatorio SAIE, realizzato da Senaf su un panel di aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni in occasione di SAIE – RIPARTI ITALIA, la fiera delle costruzioni in corso a BolognaFiere fino al 17 ottobre, restituiscono la fotografia di un comparto che ha sofferto sì come tanti altri settori, ma si è da subito rimboccato le maniche mostrando i primi segnali di fiducia per il futuro. Ben il 34% delle imprese è, infatti, già tornato alla normalità e il 28% conta di farlo entro 6 mesi. Un dato importante, specialmente in considerazione dell’impatto negativo della pandemia sulle performance dell’86% delle imprese.
Partiamo dal fatturato, sicuramente l’aspetto più delicato, e dalle aspettative. Nel II trimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, com’era logico prevedere, il 62% delle aziende ha registrato un calo dei ricavi. Ciononostante, la fiducia delle imprese cresce quando si pensa al futuro, con il 55% degli intervistati che prevede un incremento nel giro d’affari del settore nei prossimi tre anni (solo l’11% pensa che possa esserci un peggioramento). Non a caso, anche l’indice di fiducia a livello generale delle imprese della filiera edile è positivo: per il 43% è alto, per il 48% si attesta su livelli medi e per il 9% è basso.
Nonostante tutte le difficoltà degli ultimi mesi, per gli imprenditori non crolla la soddisfazione relativa all’attuale andamento della propria azienda: quasi sei aziende su dieci (58%) si dicono soddisfatte, il 31% lo è mediamente e solo il 7% non lo è affatto. Anche il portafoglio ordini dà una certa tranquillità, con quasi tre quarti delle aziende (74%) che lo ritiene adeguato ai livelli di sostenibilità finanziaria. A mettere in dubbio la fiducia delle imprese sono specialmente alcuni fattori, tra cui spiccano la burocrazia/tempi giudiziari in caso di controversia (elemento “abbastanza” o “molto critico” per il 76% del campione), gli aspetti fiscali (62%), l’incertezza normativa (60%) e il costo della forza lavoro (29%).
Tra le varie misure possibili per il rilancio del settore, le imprese indicano soprattutto gli incentivi governativi (55%), la riforma della burocrazia/sburocratizzazione (45%), lo sblocco dei cantieri (44%), l’abbassamento del cuneo fiscale (33%) e un piano di investimenti per l’edilizia pubblica (29%). Nel rapporto con la Pubblica Amministrazione, il problema principale è l’iter burocratico (ritenuto “abbastanza” o “molto critico” dal 70%), seguito dalle competenze degli interlocutori (43%) e dall’accesso ai bandi (40%). Gli incentivi possono essere, dunque, fondamentali per la ripartenza. Tra questi, il bonus ristrutturazione è giudicato il più utile (il 59% delle imprese lo valuta positivamente), seguito dall’Ecobonus (58%), dal Decreto Rilancio 110% (56%).
Capitolo occupazione: circa metà delle imprese (53%) prevede nuove assunzioni in questo periodo. Tra le figure più richieste spiccano gli operai, sia specializzati che non (17%), impiegati (14%) – marketing, amministrazione, commerciale, ecc. – e specialisti digital/BIM (4%). Nove aziende su dieci puntano poi sulla formazione interna, investendo nel 41% dei casi “fino a 10 ore”, nel 27% “da 11 a 20 ore”, nel 15% “da 21 a 30 ore”, nel 2% “da 31 a 40 ore” e nel 6% “oltre 40 ore”.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat
Notizie Correlate
Flash News
red
News
03 Ottobre 2023
red
News
03 Ottobre 2023
red
Flash News
02 Ottobre 2023
red
News
News
Mercato
News
red
News
News
red
News