Danilo Coppola, condanna a 2 anni e otto mesi per il crac Porta Vittoria

Condanna di 2 anni e 8 mesi Danilo Coppola nel processo per il ’crac Porta Vittoria bis’. 

La sentenza del tribunale di Milano ridetermina la pena a carico di Coppola, già condannato in via definitiva a 7 anni per bancarotta nel primo processo  nato dai crac di tre società immobiliari. Contro la sentenza, l’avvocato Gaetano de Perna, legale difensore di Coppola, ha annunciato che presenterà appello. La condanna, per la quale la procura di Milano aveva chiesto 6 anni, ma che è stata di 2 anni e 8 mesi, è relativa al fallimento della Tikal per bancarotta fraudolenta patrimoniale e, nel caso di Epf, per bancarotta fraudolenta documentale.Coppola è stato invece assolto dagli altri capi di imputazione: sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte; bancarotta fraudolenta documentale relativa al fallimento Tikal; bancarotta fraudolenta relativa al fallimento Edf; bancarotta di Epf comunicazione. 

Il tribunale di Milano ha condannato Coppola al risarcimento del danno (da stabilire in sede civile) a favore delle parti civili che si erano costituite per il fallimento di Porta Vittoria S.p.A, di Tikal srl in liquidazione e di Epf (Editori per la finanza) srl in liquidazione. I giudici hanno stabilito di non doversi procedere nei confronti dell’immobiliarista per evasione fiscale per prescrizione del reato.

Il gruppo Prelios ha diramato una nota in cui precisa di essere “coinvolto nel relativo processo tramite Prelios Sgr S.p.A., costituitasi - sul versante risarcitorio e come emerge pacificamente da ogni atto processuale - parte civile per conto e come gestore del fondo immobiliare denominato ”Fondo Niche”, quale soggetto assuntore del concordato fallimentare proposto nell’ambito del “Fallimento Porta Vittoria S.p.A.”, e non, come per errore viene indicato nel dispositivo emesso, come “Fallimento Prelios S.p.A.”. “Si tratta, evidentemente, di un mero errore materiale per il quale il gruppo Prelios e Prelios SGR S.p.A. si sono già attivati per chiederne tempestivamente la correzione”.