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12 Marzo 2015

Mipim, qualcosa è cambiato. Al convegno Chiomenti il Governo finalmente appoggia il settore

di C.G.

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Non si era mai sentito un rappresentante del governo, un viceministro, manifestare apertamente riconoscimento e appoggio alle associazioni di riferimento del Real Estate italiano.

E’ successo durante il convegno Chiomenti (guarda il video), l’appuntamento principale per gli operatori italiani presenti a Cannes, di cui Monitorimmobiliare è stato come tradizione media partner.

Il viceministro del Mise (ministero dello Sviluppo economico), Carlo Calenda (foto) – ha esordito esprimendo "la soddisfazione per l’unità del Paese qui rappresentata dalle più importanti realtà del mondo delle costruzioni e dell'immobiliare Ance e Assoimmobiliare unitamente a Federimmobiliare, federazione per lo sviluppo della cultura immobiliare, e agli ulteriori soggetti".

Ma soprattutto si è sbilanciato spiegando nel dettaglio l’approccio del suo ministero: “E’ inammissibile che il settore immobiliare non sia considerato un comparto a sé stante, come avviene per l’alimentare, per l’automotive, la moda. Ci impegniamo a riconoscergli invece un ruolo fondamentale anche nella fase di elaborazione normativa e di mettere al centro delle strategie un settore che genera il 20% del Pil italiano”. Un impegno formale e pubblico che suona come un manifesto programmatico che non può che infondere fiducia al settore.

Manifestazione ripetuta a distanza di poche ore durante l’incontro organizzato da Ice, Ance e sistema Italia.

Non sono mancati i vertici delle associazioni che non hanno risparmiato interventi.

Di seguito un riassunto della giornata

Alla presenza dei vertici di Federimmobiliare e di Assoimmobiliare, il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, ha parlato dell'unità di visione per il bene dell'Italia e lo sviluppo dei comparti da parte degli organismi oggi rappresentati.

“È importante che il sistema della Rappresentanza immobiliare italiana - ha poi dichiarato il vicepresidente di Assoimmobiliare, Emanuela Recchi, nella riunione tra i vertici di Assoimmobiliare e Federimmobiliare - abbia approfondito e consolidato il dialogo interno, che ha caratterizzato gli ultimi anni di attività, trovando convergenze e reciproci appoggi su tematiche di interesse comune.

Nei confronti delle Istituzioni nazionali ciò ha facilitato la rappresentatività e il raggiungimento di alcuni risultati, anche normativi, importanti per la ripresa del settore. In ambito internazionale, come nel caso del Mipim, la presenza congiunta, supportata dall’Ice – l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - aumenta la credibilità del sistema e la riconoscibilità del settore per gli investitori internazionali, a cui viene comunicato un senso di coordinamento e di chiarezza maggiore rispetto alla molteplicità/frammentarietà degli interlocutori che ha caratterizzato il passato, con grandi vantaggi in termini di credibilità.

Il Real estate italiano è oggi un sistema maturo, indebolito dalla crisi su alcuni fronti ma rafforzato nella modernizzazione delle pratiche del fare impresa, nell’apertura agli standard e alle best practice internazionali e, per riflesso, nella rappresentanza, che ha spesso fatto da pungolo a tali aperture”.

Marzia Morena, presidente Federimmobiliare: “La nostra federazione promuove le buone pratiche del settore immobiliare per fare cultura sugli argomenti trattati dalla comunità del Real estate, e ha da sempre ravvisato, nel dialogo e nella collaborazione tra le varie filiere dell’industria immobiliare, uno degli obiettivi primari, insieme all’introduzione, nel sistema italiano, di standard internazionali, per rendere il mercato più “leggibile” agli occhi degli investitori e, grazie a questa semplificazione, maggiormente competitivo”.

A margine dell'audizione degli attuali presidente e direttore generale di Covip, Francesco Massicci e Raffaele Capuano, il direttore generale di Assoimmobiliare, Paolo Crisafi, ha dichiarato: "l'adozione di standard immobiliari qualificati e internazionali è già una realtà all'interno di alcuni enti previdenziali ed è all'ordine del giorno in molti altri; la trasparenza, l'etica e l'efficienza sono i valori portati avanti dall'industria immobiliare professionale".

"Si è in attesa - ha aggiunto Crisafi - di pubblicazione da parte del Mef e del Ministero del Lavoro dei provvedimenti che regolamenteranno gli investimenti delle casse previdenziali e si auspica che tali misure vengano rese più performanti sulla base delle osservazioni fornite da parte delle esperienze significative dell'Adepp e di Assoimmobiliare, oltre che di alcuni soggetti particolarmente rappresentativi". 

Il Mipim è stato anche l'occasione per presentare il libro (in italiano e inglese): “Gli strumenti di investimento nel settore immobiliare italiano”, a cura di Assoimmobiliare, sui veicoli di investimento immobiliari, presenti in Italia, per lo sviluppo dell’immobiliare. 

La pubblicazione - redatta con gli esperti Roberto Fraticelli (Coordinatore), Stefano Cacace, Andrea Cagnani, Maria Cristina Corno, Davide Dalmiglio, Giuseppe Andrea Giannantonio, Gabriele Paladini, Enrico Pauletti, Paolo Serva - sarà distribuita da aprile 2015 dalla casa editrice Franco Angeli.

Più volte si è sottolineato come la limitata disponibilità di veicoli finanziari legati al comparto immobiliare (attualmente le società immobiliari quotate sono otto, di cui due Siiq), assieme alla progressiva erosione della capitalizzazione, rendono il settore immobiliare quotato ristretto e poco appetibile.

Vanno anche considerate la ridotta offerta di immobili interessanti sul mercato e gli sconti dei fondi quotati.

Dopo una timida ripresa nella prima parte dell’anno, il valore del mercato borsistico di settore è sceso a 1,6 miliardi di euro, di cui il 77% risulta riconducibile alle due Siiq.

Nel tentativo di dare nuovamente slancio allo strumento e, con esso, al comparto, sono state introdotte, con lo “Sblocca Italia”, importanti modifiche all’impianto normativo, volte a rimuovere alcuni ostacoli che, fino ad oggi, avevano contribuito a rendere problematica la diffusione dello strumento.

L’obiettivo è stato quello di modificare le soglie che disciplinano l’assetto proprietario del regime SIIQ, sia in fase di avvio che di mantenimento, nonché il trattamento fiscale, in una logica di omogeneizzazione con la disciplina dei fondi immobiliari, in modo da mettere le Siiq nelle condizioni di competere sullo stesso piano degli strumenti internazionali, in particolare di Francia e Regno Unito.

Tra le principali novità introdotte è di particolare interesse la ridefinizione delle soglie con il passaggio della quota di maggioranza dal 51% al 60%, il contenimento della distribuzione di utili dall’85% al 70%, che consente di disporre di risorse per l’autofinanziamento e per investimenti in manutenzione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare.

A cambiare è anche il regime impositivo sulle plusvalenze: vengono detassate quelle provenienti dalla vendita di immobili locati e di quote di fondi.

Quest’ultimo aspetto dovrebbe contribuire a rendere le società italiane più competitive in campo internazionale, omologando la nostra disciplina a quelle delle Siic francesi o dei Reit di altri Paesi europei.

È previsto, infine, un regime di neutralità fiscale per l’apporto degli immobili dai fondi alle Siiq, con la possibilità, per le Sgr con fondi prossimi alla liquidazione, di utilizzare lo strumento per salvaguardare valori che il mercato non è disposto a riconoscere, trasformando le quote dei risparmiatori in azioni di Siiq. 

L’auspicio è che il riassetto normativo segni un cambio di passo per il real estate quotato, la cui capitalizzazione ha subito nel corso degli ultimi anni un autentico tracollo, passando da 8,5 miliardi di euro del 2006 a 1,6 miliardi di euro attuali, e continuano, sul tema, le interlocuzioni con le Istituzioni competenti per perfezionare i veicoli finanziari ma anche per valorizzare l’importante apporto dato dal mondo dei Servizi immobiliari, al fine di costruire, con tutti gli Attori, una politica industriale del Settore immobiliare.

A tal proposito, è in corso la promozione di prassi operative e di comunicazione che rendano il mercato maggiormente omogeneo e trasparente. È, infatti, sui temi della trasparenza e dell’effettiva omologazione a standard internazionali che l’Industria immobiliare sta compiendo importanti passi avanti tendendo ai più moderni mercati.

Le norme varate e allo studio testimoniano attenzione da parte delle Istituzioni politiche, parlamentari e tecniche - in particolare della task force “Finanza per la crescita, mercati finanziari e infrastrutture”, del Mef, del Mise e del Mit - per semplificare e rendere il mercato del real estate più attrattivo.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi