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13 Settembre 2019

Mercato immobiliare sempre più minacciato dagli affitti brevi

di G.I.

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Il mercato immobiliare italiano è minacciato dal fenomeno sempre più diffuso degli affitti brevi. Guadagni facili per chi possiede una casa, che preferisce affittare a vacanzieri per pochi giorni piuttosto che metterla sul mercato. E l'assenza di 'prodotti' scoraggia i compratori. E' l'analisi che Scenari Immobiliari' presenta nel suo forum in programma a Santa Margherita Ligure.

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari:"In un momento così favorevole per comprare, con una forte richiesta e i tassi di interesse molto bassi, manca il prodotto. Sul mercato non ci sono case nuove, ormai si costruisce poco o niente, oppure mancano immobili di qualità". Breglia poi fotografa il boom degli affitti brevi "che in Italia ha avuto un incremento maggiore rispetto al resto d'Europa. Sono oltre 200 le località turistiche in cui esiste il fenomeno a differenza del resto d'Europa concentrato nei grandi centri".

Nonostante il confronto negativo con il 2018, il mercato immobiliare nel 2019, dopo i primi sei mesi, conferma di essere comunque in ottima salute con gli indicatori dei mercati dei principali Paesi tutti ampiamente positivi. Il fatturato complessivo del mercato italiano nel 2019 dovrebbe essere di circa 129,4 miliardi di euro, con una crescita del 3,8 per cento sul 2018. E' l'effetto di un aumento dei volumi scambiati in quasi tutti i mercati, ma ovunque con quotazioni stabili o in ribasso. Per l'anno prossimo la previsione è di un ulteriore più 2,2 per cento, inferiore alla media europea.

Sul fronte immobiliare, dunque, l'Italia continua a viaggiare a un passo più lento rispetto all'Europa. Il mercato italiano "non riesce a stare al passo con il ritmo di crescita degli altri Paesi europei. Solo nell'area milanese il settore ha un andamento positivo e allineato alle migliori piazze del continente", ha detto il presidente di Scenari Immobiliari sottolineando che "nel resto del Paese esiste un deep market dove il movimento del mercato è sui livelli degli anni di crisi, con piccoli spunti di crescita, e le quotazioni sono in calo costante". Questo, ha spiegato Breglia a margine dell'evento, "è un paradosso perchè i tassi dei mutui sono bassissimi e, nonostante questo, il mercato non riesce a ripartire, domanda e offerta si incontrano poco, motivo per cui la divaricazione tra Italia ed Europa è destinata a restare, se non aumentare, nel prossimo futuro".

Secondo Breglia, emergono in modo evidente gli effetti del crollo delle nuove edificazioni e delle ristrutturazioni integrali, mentre vanno bene i micro interventi, a scala di appartamento.

"Se a Milano le case nuove offerte in vendita sono circa il 15% del totale, a Roma meno del 5%. A Bologna, Napoli, Bari e tanti altri capoluoghi il prodotto nuovo è inesistente", ha detto, spiegando che "mancano non solo le case, ma anche i prodotti innovativi che oggi la domanda richiede, quali microliving, appartamenti adatti alla locazione". L'offerta, dunque, "è composta da prodotto usato in cattive condizioni e la domanda preferisce non comprare", ha concluso. Aiuto potrà venire dalle nuove misure di stimolo lanciate dalla Bce che, secondo le previsioni, continueranno anche quando Christine Lagarde prenderà il posto di Mario Draghi alla guida dell'istituto centrale: "Un costo del denaro così basso incentiva le operazioni Immobiliari, le costruzioni e gli investitori grandi e piccoli".

Per quanto riguarda invece l'Italia, è auspicabile che il nuovo Governo continui con una politica di incentivazione del settore immobiliare: "I temi portanti sono due, il recupero urbano, che resta un po' una chimera perchè ha tempi molto lunghi, e gli incentivi alla locazione, che devono essere incentivati, cosa fattibile e opportuna per approfittare di un momento propizio".

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi