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26 Maggio 2020

Le locazioni tornano alla tradizione

di red

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Secondo una rilevazione Re/Max, l’emergenza Coronavirus sta cambiando le scelte dei proprietari di casa. Non più locazioni temporanee, ora si punta ai contratti d’affitto tradizionali.

Dalla consultazione dei 4.000 affiliati del network si prevede un incremento della domanda di immobili in affitto (48,17%).

Durante il lockdown è stata stimata una cancellazione dell’80/100% delle prenotazioni per affitti brevi, derivanti dall’annullamento di vacanze e trasferte di lavoro. “Se per alcuni la seconda casa è destinata a luogo dove trascorrere le vacanze in famiglia, per molti rappresenta, oggi più che mai, una fonte di reddito”, secondo Dario Castiglia, Ceo di RE/MAX Italia. “Dalla nostra indagine emerge dunque che, nella nuova normalità, i locatori privilegeranno sempre di più affitti a medio/lungo termine, considerati più sicuri e gestibili, affidandosi a intermediari immobiliari”. Questi ultimi, come per le compravendite, potranno gestire la locazione degli immobili in massima sicurezza.

Nel nuovo contesto sono tante le variabili che cambiano in ambito locativo, a partire dall’utenza che manifesta una nuova profilazione. Riguardo alle grandi città, se fino a tre mesi fa erano principalmente studenti e professionisti in trasferta a cercare appartamenti in affitto, si prevede un netto decremento della domanda da parte di questi ultimi a fronte di lezioni universitarie e meeting online.

Lo scenario post quarantena è estremamente eterogeneo. Ad esempio, se da un lato ci sono famiglie che manifestano la necessità di case più grandi con spazi esterni e stanze jolly, con la disponibilità di trasferirsi anche in zone più periferiche, dall’altro c’è chi, per problemi economici si vedrà costretto a vendere la propria casa e andare a vivere in affitto.

A fronte di un aumento della domanda, si prevede anche una crescita dell’offerta di immobili in affitto, con prezzi tendenzialmente allineati al periodo pre-Covid, più alti per case con pertinenze oggi molto appetibili, come terrazzi e giardini (75,41%), più bassi per quelle che al contrario manifestano maggiori limiti in caso di un ritorno alla quarantena (piani intermedi senza balconi). Ai requisiti da sempre apprezzati come la prossimità a servizi quali mezzi pubblici (49,75%) e aree verdi (52,26%), si sono aggiunte nuove esigenze come la vicinanza a piste ciclabili, supermercati e farmacie (58,29%).

Nuove tendenze si prospettano anche per le case di villeggiatura dove, a fronte dell’incertezza degli affitti brevi con richiesta di cancellazione garantita, i proprietari sceglieranno di utilizzare l’immobile per trascorrere le proprie vacanze in famiglia oppure opteranno per locazioni residenziali e a vocazione turistica. Se da un lato la stessa Organizzazione Mondiale del Turismo afferma che “vista la costante evoluzione del contesto, è molto complicato fare stime sugli effetti che il COVID-19 avrà sul turismo internazionale”, dall’altro il Governo italiano si appresta a lanciare la campagna “Viaggio in Italia” per favorire il turismo interno. Le mete non saranno solo le già note località di mare e montagna, ma anche luoghi inediti per le vacanze, che secondo il Touring Club risponderanno all’emergente “undertourism”, ovvero un turismo che privilegerà l’Italia meno nota e affollata dove godere di vacanze open air e ritmi lenti.

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