Ultime notizie

28 Giugno 2022

Investimenti immobiliari: compravendite in Italia +12,5% spinte da Milano

di E.I.

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Nonostante le preoccupazioni per la guerra e l'inflazione, il mercato residenziale è tra i preferiti dagli investitori istituzionali. 

In Europa nel primo semestre del 2022 gli investimenti nel comparto immobiliare residenziale si stimano in circa 135 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (+7%).

La domanda delle famiglie resta alta in tutta Europa, questo sta facendo aumentare compravendite e quotazioni in tutti i Paesi. Anche in Italia il mercato cresce e i prezzi medi sono in aumento. Sono alcuni dei dati che emergono dall'Osservatorio abitare in Europa realizzato da Scenari Immobiliari.

Dopo aver chiuso il 2021 con circa 750mila compravendite immobiliari, il settore residenziale italiano ha iniziato il 2022 con lo stesso slancio.

La domanda di case delle famiglie italiane non ha risentito eccessivamente dello shock provocato dalla guerra in Ucraina, dall'avvio delle difficoltà legate all'aumento dell'inflazione, dalle interruzioni sulla catena delle forniture di materie prime e dalla prospettiva di un anno di forti rialzi sui tassi di interesse legati ai mutui. 

Nel primo semestre è continuata la serie positiva, con una stima delle compravendite in aumento del 12,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 

Tra le grandi città, spicca Milano con un balzo del 16% che si conferma ancora una volta la metropoli con il mercato più dinamico. Bene anche Palermo che mette a segno un +13% rispetto al primo semestre del 2021. Aumenti a doppia cifra anche per Bologna, Venezia e Firenze. A Roma incremento delle compravendite di poco al di sotto del 10%. La capitale è la città che attira di più gli investitori dopo Milano, ma sul fronte residenziale ancora stenta a seguire le performance del capoluogo lombardo. A pesare sono i ritmi delle procedure amministrative che vanno ad influire sui tempi di realizzazione degli interventi. 

I primi mesi dell'anno confermano una domanda crescente verso una casa nuova, ampia e con servizi. Ne deriva un differenziale nelle quotazioni tra case nuove e usate, che supera il dieci per cento in quasi tutte le città. Il problema è la cronica carenza di nuovo prodotto. A Milano il nuovo non arriva al 10% dell'offerta; nelle altre grandi città cala al di sotto del 5%.

Nonostante le dichiarazioni degli operatori, sono ancora limitati i progetti residenziali per la locazione, a fronte di contratti di locazione in aumento, sia nel canone concordato che nel breve, sempre nel segmento dei privati.

Sul fronte delle quotazioni, nell'ultimo anno si registra un incremento a livello nazionale del 2,5%, con il nuovo che supera il cinque per cento, e tutte le grandi città che mostrano incrementi superiori alla media italiana. Milano ancora una volta fra le più dinamiche (+4,7 %) dopo solo Palermo (+5,1%). Seguono Firenze, con una crescita del 4,1% , Roma e Genova, rispettivamente con un +3%.

Tra i 10 quartieri più dinamici per la crescita dei prezzi nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, Milano me piazza in classifica tre (Feltre +10,7 %, Ronchetto +10 % e Montevelino +9,2 %). In testa c'è Piazza Navona a Roma (+16,9 %), seguita dal quartiere Fiera di Palermo (+15 %) e da quello di San Lorenzo a Napoli (+11 %).

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari: "Il post pandemia ha innescato un nuovo ciclo di crescita dell'immobiliare residenziale europeo. Anche se sono serie le preoccupazioni sulla guerra e sull'inflazione, la domanda sia degli investitori che dei privati è in aumento in tutti i Paesi. In questo ciclo è il prodotto "casa" al centro della domanda. Tutti cercano case nuove, sostenibili, adatte allo smart working. Dalla domanda di case stiamo passando alla "domanda di qualità della vita", che riguarda sì l'appartamento ma anche il quartiere con i suoi servizi, i trasporti. Si rimettono in gioco i paradigmi dei decenni scorsi. L'offerta è ovunque inadeguata in termini di qualità e quantità. L'aumento dei costi delle materie prime rallenta ma non soffoca la domanda. Ne deriva una pressione sui prezzi che in alcuni Paesi (non in Italia) si avvicina alla "bolla". Dal canto loro anche i grandi investitori sono sempre più presenti nel residenziale a reddito. Un comparto dove purtroppo il nostro Paese è quasi assente pur essendoci una domanda stimata in almeno un milione di alloggi nelle sole aree metropolitane". 

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat