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13 Marzo 2016

Infrastrutture sospese nel tempo

di cas

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Il numero uno di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, è intervenuto sul tema delle infrastrutture italiane definendole opere “sospese nel tempo”.


“Con precisione tutta svizzera i nostri confinanti – fa sapere il presidente dell’associazione – hanno stabilito per mercoledì 1 giugno 2016 l’inaugurazione del nuovo traforo ferroviario del Gottardo, la più lunga galleria del mondo, parte dell’imponente sistema di attraversamento delle Alpi denominato AlpTransit.

Con il completamento del traforo del Monte Ceneri previsto per il 2019, che ci collegherà all’Europa del centro-nord, merci e persone saranno molto più vicine ai confini italiani. Ma non all’Italia.
 
Il Corridoio ferroviario 24 Genova-Rotterdam o dei Due Mari di cui il Gottardo fa parte, ritenuto strategico dall’Unione Europea, sta perdendo il treno proprio nel nostro Paese. Nel senso che segnano il passo le infrastrutture per il suo completamento. I lavori per il Terzo Valico – il tratto ferroviario ad alta velocità di 53 chilometri tra Liguria e Piemonte – sono sospesi a tempo indeterminato per la scoperta di rocce amiantifere in un tratto del tunnel di 37 chilometri e non sarà terminato prima del 2020. Il porto di Genova non decolla. La quadruplicazione della linea ferroviaria Monza-Chiasso è di là da venire.
 
Guardando ad est, il rapporto dell'Italia con Trieste è di indifferenza.  I collegamenti ferroviari non sono dei migliori ed il potenziamento delle grandi funzioni strategiche, come il porto, inefficace. Dopo un tentativo di collaborazione, auspicato dall’UE, tra i porti del Capoluogo giuliano e Capodistria è tornata vivace la concorrenza per il traffico da e per Suez che vede Trieste in difficoltà a causa soprattutto del costo del lavoro decisamente più basso in terra slovena. Ma non solo.
 
Per le norme marittime le tasse si pagano nel porto di attracco delle navi, non nel luogo di destinazione delle merci. Capodistria incassa le tasse delle navi provenienti da Suez che scaricano; le merci vengono caricate su autoarticolati che fanno rifornimento in Slovenia e poi, pagato l'esiguo pedaggio per il transito sulle nostre autostrade, salgono fine al confine
del Brennero per salire a nord.
 
Trieste è compresa nel piano che si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica.  Insieme ad altre azioni in corso, il relativo decreto punta sulla competitività dei nostri porti e sostiene il ruolo dell’Italia come hub nel Mediterraneo e
piattaforma logistica europea.
 
Ma, come conferma il Rapporto sulle infrastrutture del Nordovest alla Mobility Conference Exhibition 2016 di Milano (Assolombarda), si evidenzia la lentezza con la quale sta avanzando la maggior parte delle opere monitorate. Su 48 infrastrutture solo 14 hanno registrato avanzamenti decisivi, 20 restano sotto le previsioni e 14 sono rimaste sostanzialmente ferme. Nella stessa occasione, rassicurazioni sono venute dal ministro Graziano Delrio, che ha annunciato ulteriori risorse per il terzo valico e per il porto di Trieste”, oltre che annunciare che alla sua porta ci sarebbe la fila di investitori stranieri.


 

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