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13 Ottobre 2015

Imprese italiane cattive pagatrici: i tempi si accorciano, ma siamo ultimi in Europa

di I.L.

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Nel corso del 2015 i pagamenti delle transazioni commerciali, che hanno visto le imprese italiane e i privati come controparti, hanno viaggiato su tempistiche medie di 48 giorni.

La buona notizia è che, rispetto al 2014, la scadenza del saldo della fattura/ricevuta è scesa di 27 giorni.

Quella cattiva è che, anche se migliora, l’Italia risulta, su questo fronte, il peggior Paese in Europa.

Se in Italia i tempi medi di pagamento, come detto, sono di 48 giorni (oltre il doppio della media europea che è pari a 23), in Spagna le fatture si saldano dopo 45 giorni, in Francia dopo 33.

Sul podio dell'efficienza ci sono Regno Unito (dopo 15 giorni) e soprattutto in Germania (dove il saldo scatta in media dopo 13 giorni).

Sia che si tratti di transazioni commerciali tra Pubblica amministrazione e fornitori (e qui ne sanno qualcosa le imprese di costruzione) , sia in quelle che vedono schierate come parti solo imprese private, l’Italia presenta i tempi di pagamento medi più lunghi d’Europa: rispettivamente 144 e 80 giorni medi.

A scoprirlo la CGIA di Mestre, in una ricerca sul settore.

“Grazie ad una serie di accorgimenti molte aziende del nostro Paese sono riuscite ad accorciare i tempi e, soprattutto, i mancati pagamenti – avvisa però il Coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo –.

Innanzitutto le aziende hanno cominciato a selezionare la clientela, in secondo luogo hanno investito parecchio nel recupero crediti.

Nel settore dell’edilizia e dell’autoriparazione, in particolar modo, è diventata una consuetudine farsi anticipare alcune spese dai nuovi clienti, come ad esempio l’acquisto dei materiali e dei pezzi di ricambio.”

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