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1 Marzo 2016

Il Pil torna a salire, ma l'edilizia fatica ancora

di Enrico Casadei

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Nel 2015 il Pil è cresciuto a 1.636 miliardi di euro segnando una crescita dello 0,8%, rispetto al 2014. Si tratta del primo segno più dopo tre anni consecutivi di flessioni. Tuttavia, il valore aggiunto nel settore delle costruzioni ha registrato un calo dello 0,7% con investimenti all’ingiù dello 0,5%.

Lo ha reso noto l'Istat sottolineando come dal lato della domanda interna si sono registrati, in termini di volume, variazioni positive nei consumi finali nazionali (0,5%) e negli investimenti fissi lordi (0,8%) mentre per quel che riguarda i flussi con l'estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 4,3% e le importazioni del 6%.

La domanda interna ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,5 punti percentuali (1 al lordo della variazione delle scorte), al contrario la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti. Nel 2015 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti è cresciuta in volume dello 0,9% (0,6% nel 2014). Inoltre nell’anno passato il deficit sul Pil si è attestato al 2,6%, a fronte del -3,0% del 2014.

L’Istituto di Statistica Nazionale ha pubblicato anche le statistiche preliminari sul mercato del lavoro italiano a gennaio. A fronte di una disoccupazione ferma all’11,5%, il mondo dei giovani ha subito un’ulteriore batosta: la quota di giovani disoccupati sul totale degli attivi è aumentata dello di 0,7 punti percentuali al 39,3%.

Nel 2015 le unità di lavoro (Ula) sono aumentate dello 0,8%, con un significativo incremento della componente dei dipendenti (+1,3%) e un contenuto calo della componente degli indipendenti (-0,4%). Il progresso ha interessato tutti i macrosettori, ad eccezione delle costruzioni dove si è registrato un calo dell'1%

Leggi i Report Completi: Pil - Lavoro

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