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6 Aprile 2020

Il 'bazooka' di Cdp per far ripartire l'Italia

di G.I.

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Anche l’Italia ha il suo bazooka anti coronavirus. Non solo la Germania o gli Usa. Cassa Depositi e prestiti è scesa in campo e ha varato un nuovo pacchetto di misure per l’emergenza provocata dal coronavirus, (tra finanziamenti diretti, indiretti tramite banche) e rimodulazione mutui, che si aggiunge ai contributi per 17 miliardi già deliberati.
Nell’ambito del sostegno al Paese, la società di promozione emetterà anche un titolo postale – denominato “Buono Italia” – da collocare presso i risparmiatori: l’1% della raccolta sarà destinata alle esigenze nate a seguito del virus.

A breve, inoltre, accenderà i motori la Fondazione Cdp prevista dal piano industriale ma che, data l’emergenza, verrà rifocalizzata proprio tra le iniziative di sostegno, d’intesa con la Protezione Civile.
Ancora, Cdp potrebbe essere un canale per distribuire le risorse del decreto Cura Italia in arrivo a breve, che prevede la garanzia dello Stato sui finanziamenti delle banche capace di mobilitare liquidità per centinaia di miliardi.

"La forza del risparmio che raccogliamo da 170 anni, grazie agli italiani, aiuta il Paese a crescere e a rialzarsi, a sostenere le imprese, i territori e le comunità. Un valore enorme che, anche questa volta, ci darà la spinta per ripartire". E' una "sfida" che Cdp è pronta a supportare, promette l'A.d., Fabrizio Palermo, dopo aver chiuso il bilancio 2019 ed il primo anno del piano industriale 2019-20121 con "risultati finanziari molto positivi e importanti ritorni per gli azionisti". Così ha armi, come la raccolta postale che "ha registrato la migliore performance degli ultimi 5 anni", che intende "tutelare e rafforzare", mettere in campo "in chiave anticiclica". Il gruppo Cdp chiude il bilancio 2019 in un contesto che oggi non è più lo stesso dello scorso dicembre, è "un frangente così drammatico e difficile" come sottolinea il presidente, Giovanni Gorno Tempini, garantendo impegno "al massimo per offrire tutto il sostegno possibile al Paese". La Cassa, comunicando i risultati raggiunti, rivendica "l'importante azione svolta dal gruppo a supporto dell'economia del Paese" e sottolinea che, con i target del piano industriale "ampiamente raggiunti", ha posto "le basi per il ruolo sempre più centrale a favore dello sviluppo sostenibile dell'Italia, soprattutto in un periodo di emergenza come quello attuale". Nel 2019 le risorse mobilitate "a supporto dell'economia del Paese" sono state pari a 34,6 miliardi con una limatura (circa -3,9%) rispetto ai 36 miliardi del 2018 (quando invece erano aumentate del 6,9%). E' un fronte su cui lo scorso anno si è ritagliata un ruolo più incisivo la capogruppo mobilitando 21,4 miliardi, circa il 30%. in più. "Il nostro impegno", sottolinea Palermo, "è stato quello di mettere a terra iniziative sistemiche che segnano un importante cambio di passo nel supporto che Cdp può dare al Paese". L'ultima riga di bilancio segna un utile netto consolidato di 3,4 miliardi ed un utile netto della Spa di 2,7 miliardi.
Intanto, nell'impegno per l'emergenza coronavirus, la Cassa annuncia "la più vasta operazione di rinegoziazione dei mutui realizzata negli ultimi anni che coinvolgerà 7.200 enti territoriali": "Potranno rinegoziare circa 135 mila prestiti per un debito residuo complessivo di 34 miliardi" liberando risorse, nel 2020, "fino a 1,4 miliardi". E "2 miliardi sono immediatamente disponibili per il sostegno di medie e grandi imprese".

E' una "boccata d'ossigeno per il Paese", commenta il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Per le associazioni di Comuni e Province è una decisione "senza precedenti": si tradurrà, spiegano, "nel far pagare alle prossime due scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre solo la quota di interessi". Anche per le Comunità montane è un pacchetto di misure che va "nella giusta direzione".

Con questa operazione – considerata la straordinarietà della fase che il Paese sta vivendo e l’eccezionalità della misura – via Goito testimonia la disponibilità a rispondere a un’esigenza avanzata dalle associazioni rappresentative degli enti territoriali, confermando il legame storico con i territori e il suo ruolo di partner chiave della Pubblica amministrazione. L’iniziativa si affianca alla sospensione delle rate dei mutui dei Comuni compresi nell’iniziale “zona rossa” in Lombardia e Veneto.
E’ previsto poi un finanziamento-ponte di 2 miliardi, subito disponibili, in attesa del decreto attuativo ex art. 52 del Cura Italia, a supporto dei fabbisogni finanziari delle medie e grandi imprese (indicativamente con fatturato superiore a 50 milioni) per esigenze temporanee di liquidità, supporto al capitale circolante e sostegno agli investimenti previsti dai piani di sviluppo già varati. L’erogazione dei fondi potrà avvenire anche in pool con altre istituzioni finanziarie, mediante finanziamenti con una quota di Cdp di importo compreso tra 5 e 50 milioni e durata fino a 18 mesi.
Oltre a questi interventi diretti, Cassa Depositi e prestiti erogherà 1,5 miliardi a Unicredit affinchè giri la somma ad imprese paralizzate dalla crisi e 250 milioni ad Iccrea che, a sua volta, dovrà finanziare imprese agroalimentari. Insomma, non vi è dubbio che il ruolo di Cdp negli ultimi anni sia cresciuto enormemente, fino a rappresentare – per quanto le nostre leggi lo consentano – una struttura non lontana dalla KFW tedesca che tanto ha contribuito allo sviluppo della Germania.

"In un momento tra i più difficili della Repubblica la salvaguardia degli investimenti degli enti locali e la tutela del tessuto produttivo privato, dalle piccole alle grandi imprese, sono fondamentali. Le operazioni attivate da Cassa Depositi e Prestiti a favore di enti e imprese sono di fondamentale importanza per tenere in piedi il sistema Paese", spiega Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente. "Le iniziative coprono sia la parte pubblica che quella privata dell'economia. I mutui degli enti locali sono aperti per finanziare opere pubbliche, dalle scuole alle strade, dall'edilizia agli edifici strategici, che prima creano occasioni di lavoro con i cantieri e dopo assicurano servizi volti a soddisfare i diritti dei cittadini. Oggi tutti i comuni sono in prima linea con i loro cittadini per affrontare una quotidianità fatta di mille problematiche che comportano l'uso di risorse di ogni genere” sottolinea Luca Sut Capogruppo commissione Attività produttive e portavoce del Movimento 5 Stelle in commissione Finanze alla Camera. “La rinegoziazione dei mutui  - prosegue - permette ai comuni di programmare con più calma tutte le attività. Dall'altro lato le linee di finanziamento delle imprese, da quelle più grandi a quelle più piccole, offre sicurezza per la ripresa che dovrà esserci dopo questa enorme crisi. Cassa Depositi e Prestiti – conclude - continui il lavoro in questo senso anche nei prossimi mesi rafforzando il suo ruolo centrale nell'economia italiana".
Intanto Palazzo Chigi è al lavoro per definire il pacchetto di misure per garantire liquidità alle imprese. E in questa partita Cassa depositi e prestiti è pronta a giocare un ruolo chiave.

Il governo punta a portare in Cdm, entro il fine settimana, il provvedimento ad hoc che precederà il decreto di aprile che punta a finanziare credito alle imprese per 200 miliardi, con una leva per l'economia reale di oltre 500 miliardi. Il piano del governo è fornire garanzie ulteriori, fino al 90% degli importi per tutte le imprese, anche le grandi, sfruttando tutti i margini consentiti ora dalla modifica delle norme Ue sugli aiuti di Stato.

Al vaglio del Tesoro e del Mise c'è uno schema sul modello francese o tedesco per portare la garanzia pubblica sui prestiti al 100%. "A oggi, in sede Ue la percentuale massima di garanzia conferibile è pari al 90 - ha spiegato il viceministro Alessio Villarosa - la Germania dopo aver analizzato le condizioni del sistema bancario e produttivo, ha formalizzato un'istanza agli organi Ue per poter conferire il 100% di garanzia pubblica sui finanziamenti del sistema creditizio. Avvierò tutte le formalità burocratiche volte a confermare la disponibilità e l'interesse della Repubblica Italiana a questa tipologia di intervento".

L'ipotesi potrebbe essere alla fine quella di un doppio binario: garanzie al 90% per le grandi imprese e totali per le Pmi.
“In queste ore, il Governo sta mettendo a punto un importante intervento per l'attivazione di garanzie che contribuiscano alla risposta ai fabbisogni di liquidità delle imprese, facilitando l'accesso al credito e velocizzando l'erogazione di prestiti bancari". Così Confcommercio a Monitorimmobiliare chiedendo di "potenziare e valorizzare ruolo ed azione di tutti i soggetti in campo: Cassa Depositi e Prestiti, Fondo centrale di garanzia, consorzi fidi. Serve, infatti, un "ponte" creditizio per fare fronte all'emergenza liquidità e per preparare riapertura e ripartenza. E' un ponte che serve alle imprese micro e piccole, così come a quelle medie e grandi. Perchè resistere è un bisogno comune e per ricostruire servirà l'impegno comune di tutte le energie imprenditoriali del nostro Paese".
Intanto la decisione assunta dalla Cassa completa l’opera avviata con il decreto Marzo, che aveva fermato per legge le rate dei vecchi mutui (ante 2003) transitati a Cassa ma firmati a suo tempo dai sindaci con il ministero dell’Economia. La prima mossa valeva poco meno di 600 milioni di spesa, divisi praticamente a metà fra Regioni ed enti locali; con questa seconda si arriva quindi a 2 miliardi di spesa liberata quest’anno dagli oneri di servizio al debito locale.

Un bell’aiuto, insomma, anche se il cantiere degli interventi di sostegno agli enti locali non si può fermare qui.
Perché il decreto Aprile punta fra le altre cose a sospendere anche i versamenti di Imu, Tari e altri tributi locali, e dovrà sicuramente tornare a chiedere una mano a Cdp per ampliare l’utilizzo delle anticipazioni di cassa, che dovrebbero essere assistite dalla garanzia statale di ultima istanza. E perché nel pacchetto dovrebbe farsi largo anche un trasferimento aggiuntivo una tantum per tenere a galla Regioni ed enti locali.

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