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6 Novembre 2019

I genitori non riescono più comprare casa ai figli

di G.I.

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Gli italiani non riescono più a comprare la casa ai figli. Oltre il 70 per cento vive in un’abitazione di proprietà. Ma la situazione di costante crisi economica ha ridotto drasticamente questa consuetudine. In genere, i proprietari di casa non hanno dovuto affrontare un mutuo perché hanno ricevuta l’abitazione dai genitori o dai nonni. La percentuale è passata dal 46 per cento degli anni Settanta al 19 per cento del biennio 2016-2018.

Sono i dati che emergono da un’indagine condotta dall’Ipsos “Welfare familiare – Un’analisi delle famiglie italiane”, che rivela come la percentuale dei fortunati ereditieri sia scesa progressivamente: al 43% negli anni ‘80, al 36 negli anni ‘90, al 30 fino ai primi anni 2000 e, poi, complice la crisi, è arrivata sotto il 20%. Ciò significa che molti dei cittadini che oggi possiedono una casa (oltre il 70% dei nostri concittadini) hanno dovuto mettere mano al portafogli per averla: in effetti, il 62% degli italiani che ha acquistato una casa negli ultimi tre anni ha chiesto un prestito alle banche.

Secondo l’analista dell’istituto Stefania Conti, “gli italiani continuano a risparmiare ma l’apporto di genitori e nonni all’acquisto della casa per figli e nipoti è sempre meno significativo, perché non è sufficiente. L’aiuto è diventato più ricorrente, e più quotidiano. Anche i nonni quando possono danno magari un contributo una tantum, al bisogno, non necessariamente fisso”.

Secondo l’Ipsos, “solo le famiglie con redditi alti riescono ormai ad aiutare i figli in modo significativo, e lo fanno anche quando vivono ormai fuori casa”. Il 23 per cento dei genitori benestanti riesce a garantire un sostegno decisivo per la casa. Per i nonni le quote sono opposte. Il 57 per cento dei nonni riesce a risparmiare solo in minima parte sostiene gli studi dei nipoti. Il 25 per cento garantisce un aiuto per l’acquisto della casa. In definitiva, la maggioranza degli italiani si avvale, sempre più spesso, alle banche.

Una situazione, questa, che stride con l'attuale situazione del mercato immobiliare con i prezzi delle case rispetto al 2009, quando eravamo ai massimi della bolla immobiliare, decisamente in calo. Oggi, infatti, per comprare un appartamento di medie dimensioni in una grande città occorrono 6,2 annualità, contro le 9 del 2009. Tuttavia, rispetto al passato più lontano, il confronto è impietoso: basti pensare che  da un’indagine del Cresme è emerso che nel ’65, per acquistare un appartamento di 110 metri quadri in una bella zona di Roma o Milano, bastavano 3,6 annualità, una cifra oggi impensabile.

E in futuro potrebbe andare ancora peggio. Per l'83% degli italiani, infatti, il Paese non è ancora uscito dalla crisi. E il 39% è pessimista e considera che un'altra recessione sia dietro l'angolo.

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