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Governo ed economia italiana, quale impatto sui mercati?
di David Zhan, Head of European Fixed Income di Franklin Templeton
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Elezioni anticipate all’orizzonte
Non sorprende che l’Italia stia per indire nuove elezioni anticipate. Con il governo tecnico che fatica a formarsi, sembra verosimile che vedremo nuove elezioni a settembre. Ma, stando ai sondaggi, potrebbero prevalere il Movimento Cinque Stelle e la Lega, i due maggiori partiti, il che lascia le cose in sospeso ed incerte.
Le reazioni dei mercati
Il mercato obbligazionario italiano ha subito vendite in maniera alquanto considerevole, ma, secondo noi, i fondamentali economici rimangono invariati, e riteniamo che l’Italia rappresenti ancora relativamente un buon valore. Nonostante le preoccupazioni sul governo, crediamo che questo sia molto specifico a livello di paese. Se rappresentasse un rischio esistenziale e vi fosse una reale possibilità che l’Italia lasci l’UE, allora Spagna, Francia, credito e euro sarebbero tutti sotto pressione, ma non lo sono.
A nostro avviso, gran parte della reazione del mercato è stata spinta dal posizionamento, in quanto gli investitori hanno venduto le obbligazioni italiane, e ora stiamo assistendo ad un ritorno alla normalità. Ciò significa anche che vi sarà molta più volatilità negli spread italiani, così come nell’Obbligazionario Europeo in generale, perché questa situazione adesso pone il quesito se vi saranno riforme in Europa.
Un premio al rischio sarà ora incorporato, il che è positivo.
Cambieranno i rapporti tra Italia ed Europa?
Questo rappresenta un altro campanello d’allarme per Bruxelles; prima il Regno Unito voleva uscire, e ora l’Italia dice che vuole aggiustamenti ai suoi rapporti con l’Europa. È importante evidenziare che Movimento Cinque Stelle e Lega non sono stati eletti come partito anti-euro ma come un partito che invocava riforme in Europa, pertanto è verosimile che assisteremo a un cambiamento nel rapporto dell’Italia con l’Europa in futuro.
Cosa farà la Bce?
Con la crescita che continua a rallentare, l’inflazione ancora bassa e ora questo rischio politico nell’Eurozona, finché vi sarà una qualche soluzione riteniamo improbabile che la Banca Centrale Europea (BCE) terminerà il quantitative easing (QE). Questo rafforza la nostra view che la banca estenderà il programma di acquisto asset al 2019 e i rialzi dei tassi saranno ulteriormente rinviati.
Conclusione
Questi eventi mostrano che il populismo è ancora piuttosto vivo in Europa. Mentre è stato respinto in alcuni paesi, è tornato in primo piano in Italia e rappresenta una tendenza che continua in tutta Europa. Quello di cui l’area Euro necessita ora è un tipo di aggiustamento o riforme che potrebbero adeguare queste view al piano generale.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat
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