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26 Febbraio 2020

Gli effetti del coronavirus si fanno sentire anche sulle altre economie asiatiche

di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM

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In Cina, diverse province hanno ridotto il livello di emergenza sanitaria questa settimana, e i lavoratori stanno lentamente tornando al lavoro, come dimostrano i flussi migratori e la ripresa del consumo di carbone. Inoltre, le autorità hanno chiesto ai governi locali di ripristinare le attività e la produzione, aiutando al tempo stesso i migranti a tornare al lavoro.

La politica monetaria rimane accomodante, con una diminuzione del loan prime rate di 10 punti base (tasso di riferimento per il credito ai migliori clienti delle banche commerciali), a seguito della riduzione del tasso MLF (operazione di rifinanziamento per le banche commerciali presso la PBoC), e con i finanziamenti aggregati che sono aumentati a gennaio, grazie ad un importante rimbalzo dei prestiti in renminbi e dei titoli di Stato speciali, utilizzati per finanziare gli investimenti in infrastrutture.

Nel resto dell’Asia tuttavia, gli effetti del coronavirus pesano sulle attività: il PMI composito australiano ha registrato un nuovo minimo a febbraio, dopo un'impennata di nuovi casi; il governo coreano si è detto pronto ad adottare nuove misure economiche mentre Singapore ha presentato un pacchetto di stimoli fiscali. Infine, la Banca Centrale dell'Indonesia ha tagliato il suo tasso principale.

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