Continua il trend negativo del mercato immobiliare residenziale in Basilicata. E' quanto emerge dalle statistiche regionali dell’Agenzia delle Entrate che evidenziano dati in rosso, per i valori medi (3.900 euro in meno per unità immobiliare) e per il numero delle transazioni (-5,9%). Il fenomeno interessa entrambe le province, ma paradossalmente è più marcato nel Materano (-8,4% di compravendite) e proprio a Matera, Capitale europea della Cultura -15,6%.
L’evento Matera Capitale Europea 2019 non ha, dunque, avuto gli effetti positivi sperati sul mercato immobiliare locale, che segue il trend nazionale, nonostante il turismo sia cresciuto del 176% in 7 anni. Certo è anche un piccolo miracolo, se si pensa che ancora oggi Matera non ha neanche una stazione ferroviaria (arriverà solo nei prossimi mesi grazie a un investimento di 220 milioni di euro), né tantomeno autostrada o aeroporto.
A dispetto dell’isolamento infrastrutturale la città ha comunque creduto nel turismo come risorsa principale. La crescita record, contro ogni pronostico e battendo i risultati di ogni altra città culturale del Centro-Sud, è stata inarrestabile negli ultimi cinque anni. Il mercato immobiliare è esploso.
Se venti o trent’anni fa per l’acquisto di un palazzotto da ristrutturare erano sufficienti i soldi di un’utilitaria, ora i prezzi degli immobili hanno superato in media 2.500 euro al metro quadro e negli ultimi anni il giro d’affari è cresciuto del 26%. Nel centro storico tutti locali liberi sono stati trasformati in ristoranti, alberghi diffusi, b&b e bar.
Nel 2010 in città c’erano 111 strutture ricettive; nel giro di cinque anni si sono quintuplicate e continuano a crescere. Le camere in affitto sono passate da 13 a 290 in poco tempo. Un mercato, quello delle locazioni, che mantiene dinamica la città lucana.
