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16 Dicembre 2015

Finita la festa per Airbnb. Voyages-Sncf cancella l'accordo in Francia

di red

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Doccia fredda per Airbnb dopo il premio della scorsa settimana come miglior posto di lavoro al mondo secondo la ricerca Glassdoor. Il portale online per brevi soggiorni in casa altrui ha appena visto sfumarsi un accordo commerciale con Voyages, una controllata delle ferrovie pubbliche francesi Sncf che si occupa di turismo e prenotazioni, a causa dell’opposizione del settore alberghiero.

Le ragioni della protesta, scrive Bloomberg, stanno nella cosiddetta concorrenza sleale che Airbnb metterebbe in atto con il proprio servizio ai danni degli albergatori francesi.  "È inaccettabile che un’azienda di carattere pubblico concluda un accordo con una società privata senza consultarci", ha spiegato Roland Heguy, capo della Umih, organizzazione che rappresenta l'85% degli albergatori francesi, sottolineando come si tratti di “un atto di concorrenza sleale”.

La verità potrebbe trovarsi più a fondo però. Dopo gli attentati terroristici delle settimane passate a Parigi, c’è stato un forte calo delle prenotazioni e il settore turistico oltralpe sta vivendo un momento di crisi tanto che in base alle stime di Accor, la principale catena di alberghi francese, il calo della domanda potrebbe durare dai tre ai quattro mesi. Il comparto potrebbe essere allora alla ricerca di tutti i mezzi possibili per limitare i danni.

Questa polemica rimanda inevitabilmente alla sua controparte sul trasporto cittadino: Uber e i taxi. Il rischio quindi è che la controversia francese sia solo una prima scaramuccia di una guerra pronta a diffondersi a macchia d’olio su tutto il globo. La lotta come nel caso del trasporto, sembra però impari: da un lato un settore in crisi che vende un prodotto secondo i canoni di un’economia che non sembra capace di sostenersi e dall’altro un esempio della nascente share economy. Senza contare che da Voyages-Sncf non è arrivato nessun no secco all’accordo; la società ha deciso di prendersi il tempo necessario per discutere con i professionisti del settore alberghiero. Insomma Airbnb ha subito il primo goal, ma la partita non è certamente finita.

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