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14 Luglio 2017

Fine settimana da incubo: scade la Tassa sulle locazioni brevi

di Maurizio Cannone

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Comincia un fine settimana da incubo per centinaia di migliaia di persone. Di lavoratori del settore immobiliare, servirebbe precisare.

Perchè il 17 luglio, lunedì, serve pagare il modello F24 della nuova imposta, definita Tassa Airbnb. Una follia che dimostra come la politica abbia completamente perso il riferimento col mondo reale. Il 12 luglio, mercoledì, è stata pubblicata la norma e il 17, lunedì, parte il primo pagamento. Nel momento di punta della stagione, mentre i turisti si avvicendano vorticosamente negli appartamenti e gli operatori sono al massimo del carico di lavoro.

Fine settimana da incubo

Ora comincia un fine settimana in cui andrà aggiunta questa incombenza. Non dimenticando che non pagare ricade nel penale. Certo, c’è il ravvedimento con sovrattassa, ma sempre penale rimane. E non si pensi che il problema riguardi solo i piccoli proprietari o gli agenti immobiliari. Non ci sono statistiche a riguardo, ma è facile pensare a quanti enormi centri commerciali affittino a settimana i propri spazi, o quanti  grandi proprietari, penso alle Siiq quotate che devono necessariamente locare i propri immobili, si trovino ad affrontare il nuovo adempimento.

La politica non ascolta più il settore

Una politica che non ascolta gli operatori. E’ tempo che operatori capiscano che serve cambiare strada. Per fortuna, qualcuno che fa sentire la voce vera dell’immobiliare che lavora c’è e già dalla prossima settimana potrebbe annunciare una nuova organizzazione di rappresentanza. Di seguito la presa di posizione di Fiaip sulla Tassa Airbnb.

Tassa Airbnb: confusione totale tra gli operatori

Gli intermediari immobiliari, compresi i portali online, grazie al provvedimento pubblicato questa settimana dall’Agenzia delle Entrate, e la Risoluzione n.88 dell’Agenzia delle Entrate che regola il versamento della ritenuta del 21% da applicare ai contratti di locazione brevi, dal prossimo 17 luglio saranno chiamati alla cassa, prima ancora che sia stato emanato un provvedimento attuativo richiesto obbligatoriamente dalla legge di conversione del DL 50/2017, che illustri come procedere per gli operatori alla trasmissione dei dati per via telematica.

Secondo Fiaip, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso lo scorso 12 luglio una circolare che volendo regolare le modalità di comunicazione dei dati per la nuova cedolare secca del 21% sui corrispettivi lordi riscossi dagli intermediari per le locazioni brevi, ha ingenerato confusione tra gli operatori che non sanno a oggi come comportarsi.

Viene di fatti rimandato l’obbligo per i mediatori immobiliari di applicazione della norma, al momento della pubblicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate degli strumenti informatici che permettano la trasmissione dei dati. Il provvedimento, che per sua natura ha carattere attuativo, rimanda invece a una successiva comunicazione della stessa Agenzia delle Entrate, l’effettiva entrata in vigore del provvedimento.

La disposizione, secondo quanto previsto, obbliga tutti gli operatori che mettono in contatto persone in ricerca di un immobile ad applicare ai locatori una ritenuta sul canone incassato del 21% e li vincola anche all’invio annuale di una comunicazione con nome, cognome e codice fiscale del proprietario, durata del contratto, importo del corrispettivo lordo e indirizzo dell’immobile affittato.

Fiaip ricorda che insieme alla Consulta Nazionale Interassociativa dell’Intermediazione Immobiliare (Fiaip-Fimaa-Anama) è stato richiesto un tavolo tecnico di confronto con l’Agenzia delle Entrate, mai convocato. Per Fiaip è necessaria una proroga dei termini del provvedimento di 60 giorni per poter adempiere correttamente agli obblighi previsti.

Paolo Righi, presidente nazionale Fiaip

“La politica è allo sbando e colpisce un’intera categoria di professionisti e imprese immobiliari con costi superiori a 100 milioni di euro, per recuperarne forse 83 milioni di euro. È evidente a tutti l’esigenza di far cassa da parte dello Stato e di voler combattere una presunta evasione, mortificando ancora una volta le imprese e tutti gli operatori che operano nel comparto immobiliare e nelle locazioni brevi. Siamo di fronte alle ennesime incongruenze normative e alla dubbia costituzionalità del provvedimento. Si tratta per la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali di una vera e propria forzatura applicata a tutti gli intermediari che fanno locazioni brevi e che diventeranno dalla prossima settimana la longa manus dell’Agenzia delle Entrate, con costi spesso proibitivi per le imprese e le agenzie immobiliari, già oggi gravate da pesantissimi obblighi burocratici per legge. Per provare a rincorrere le eventuali evasioni degli intermediari esteri, ci si è inventati la Tassa Airbnb, che non colpisce affatto le multinazionali del web, che continueranno a non pagare le tasse in Italia e si è solo creato l’ennesimo aggravio per gli agenti immobiliari e gli intermediari nazionali ai danni dell’intero settore. Per gli intermediari che non incasseranno assegni, ma faranno in modo che l’inquilino versi direttamente un bonifico al proprietario alcun obbligo di ritenuta. Ed è ancora più singolare che lo Stato, modificando le norme, invochi la retroattività per le ritenute non effettuate e che a rispondere siano gli agenti immobiliari che dovrebbero fare anche recupero crediti per conto dello Stato”.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi