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7 Dicembre 2018

Fimaa: mutui, fondamentale ruolo del mediatore creditizio

di G.I.

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Il 29% di chi ha sottoscritto un mutuo negli ultimi 4/5 anni dichiara di essere a conoscenza della possibilità di rivolgersi ad una società di mediazione creditizia per mutui e finanziamenti. È questo uno dei dati emersi dallo studio Nomisma per conto di FIMAA-Confcommercio sulla Mediazione Creditizia presentato a Roma in occasione del 2° Convegno sulla Mediazione Creditizia (FIMAA Summit 2018)

Il report mette in evidenza come il 76% degli intervistati assicura che potrebbe essere interessato al supporto consulenziale della mediazione creditizia nel caso di una prossima richiesta di mutuo, a fronte del 24% che ammette il proprio disinteresse.

Per l’82% della clientela retail l’assenza del supporto del mediatore creditizio avrebbe reso più complesso il processo di sottoscrizione del mutuo. Il 24% degli intervistati attribuisce al mediatore il merito di aver aiutato il cliente nell’ottenere l’intero importo del mutuo richiesto, il 13% il valore aggiunto per la consulenza professionale e il 14% per aver valutato le condizioni di offerta migliori.

Un ulteriore elemento di valutazione ha riguardato la comparazione dell’esperienza di sottoscrizione di un mutuo tra banca e mediazione creditizia: il 47% di chi ha sottoscritto in precedenza un mutuo direttamente con la banca si ritiene più soddisfatto dell’esperienza fatta con la società di mediazione (a fronte del 37% di utenti che dichiara di essere egualmente soddisfatto).

Allargando lo sguardo ai canali di informazione per la richiesta di mutuo gli italiani che hanno avuto necessità di questo strumento negli ultimi 4/5 anni dichiara di aver ricercato informazioni consultando il personale della filiale della propria banca (48%). Gli altri (15%) hanno acquisito direttamente e in autonomia informazioni sui siti dei principali istituti di credito. Inoltre un 13% degli intervistati ha raccolto informazioni tramite appuntamento in altre banche diverse dalla propria e il 13% ha consultato i siti compratori. Il 10% dichiara di aver chiesto informazioni tramite una società di mediazione creditizia. Tra chi ha sottoscritto il mutuo il 48% ha valutato più di due preventivi prima di scegliere il mutuo, il 28% solo due e il 24% dice di aver sottoscritto a fronte di una sola offerta raccolta.

Rispetto ai criteri di scelta, il 26% dichiara che il primo driver è la fiducia nell’istituto di credito, il 18% la comodità/vicinanza della filiale/ufficio del gestore, il 16% la capacità di presentare differenti soluzioni/proposte di mutuo, il 14% la disponibilità e competenza del personale così come il consiglio di amici/parenti e l’11% le esperienze passate con lo stesso soggetto. Il 59% di chi ha sottoscritto un mutuo dichiara che nella scelta si è lasciato guidare in prima istanza dalle condizioni dell’offerta, il 24% dalla facilità nell’ottenere il mutuo e il 17% dalla consulenza ricevuta per trovare la soluzione più idonea.

Riguardo alla sottoscrizione del mutuo, la propria banca è l’interlocutore principale (63% ha utilizzato questo canale), il 28% ha sottoscritto con un’altra banca e l’8% tramite una società di mediazione creditizia.

Santino Taverna Presidente Nazionale FIMAA – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia:“L’indagine conferma il ruolo fondamentale del mediatore creditizio, soggetto terzo tra le parti, per far incontrare la richiesta di un prestito o di un mutuo, con l’istituto finanziatore più adatto alle esigenze del cliente-consumatore. Dal Fimaa Summit 2018 è, inoltre emerso, come le società di mediazione creditizia continuano a profondere un impegno che rappresenta anche per gli operatori di altri comparti (agenti immobiliari e merceologici) un esempio da ammirare ed imitare a partire dai percorsi formativi. Come Fimaa non possiamo non considerare come l’evoluzione di questo comparto sia stato conseguenza anche del mutato scenario, a seguito del decreto legislativo 141/2010 che ha radicalmente cambiato la professione. Una normativa che ha contribuito a modificare l’operatività della categoria dei mediatori del credito a vantaggio della collettività e dell’economia del Paese. Professionisti seri ed indipendenti, in grado non solo d’interagire con il sistema bancario nei momenti di crisi finanziaria, ma di fare anche da filtro a vantaggio del sistema rispondendo al mercato con una variegata selezione di prodotti”.

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