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25 Marzo 2019

Fiaip, a Torino 13.500 immobili venduti nel 2018

di G.I.

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Il 2018 è il quinto anno consecutivo in cui il numero delle compravendite a Torino si chiude in positivo, anche se con una crescita meno robusta rispetto agli anni precedenti. Pur restando in attesa dei dati Omi definitivi, le stime previsionali degli scambi immobiliari del 2018 in città registrano un più 4,3% rispetto al 2017, portando di fatto a circa 13.500 il numero delle transazioni.

Sul fronte prezzi anche il 2018 registra ancora un segno negativo del meno 1,1%. La flessione del valore degli immobili torinesi continua anche se in misura ridotta rispetto alle frenate degli anni passati. Lo rivela l'Osservatorio del mercato immobiliare 2018, condotto dagli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali).

Da un lato, in coerenza con il trend nazionale, le compravendite sono cresciute, seppure a un ritmo molto più contenuto rispetto al passato. Dall'altro, il calo dei prezzi segnala una situazione di stagnazione, che protende verso una stabilità che però fatica ad arrivare.

Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino:"Il 2018 ci consegna una panoramica incoraggiante del mercato residenziale torinese in cui i prezzi si stanno stabilizzando. Abbiamo ancora una dinamica positiva delle compravendite, sebbene la spinta espansiva sembra attenuarsi, insieme con un rallentamento della discesa dei prezzi degli immobili. I valori di mercato sono ancora buoni per chi acquista casa, soprattutto come abitazione principale. L'andamento dei prezzi è influenzato da diversi fattori. Finché l'offerta è superiore alla domanda, i valori faticheranno a salire. Una politica economica debole sul settore immobiliare e una fiscalità pesante sulla casa incidono sul fatto che le richieste siano inferiori rispetto alle offerte. Gli aumenti previsti  per l'Imu di certo non avranno ricadute positive sugli acquisti soprattutto per investimento e potranno incidere negativamente su tutto comparto immobiliare che già stenta la ripresa".

Luca Portinaro, delegato all'Osservatorio Fiaip:"Riteniamo che nel 2019 i prezzi di mercato si possano stabilizzare e che il segno meno finalmente sparisca, almeno in riferimento ai  valori medi della città presa nel suo insieme. Occorre infatti distinguere le singole aree urbane che dalle nostre rivelazioni presentano tendenze molto difformi proprio per le caratteristiche e le criticità di ogni quartiere".

Nel 2018 è aumentato il numero delle zone con differenze in termini di valori percentuali prossime allo zero. Poche ma decise sono le oscillazioni in positivo rispetto all'anno precedente. In generale la risalita dei prezzi appare lenta e fragile. I prezzi medi al metro quadro viaggiano tra meno di 900 euro a Barriera di Milano, Lucento ai 4mila euro di piazza San Carlo.

Le zone dove si riscontrano le maggiori perdite di valore tra il 4,8% e il 9% sono quelle periferiche come Lucento e Vallette (prezzo medio mq 868 euro) e Madonna di Campagna (1.061 euro al mq), cui si aggiungono alcune aree più vicine al centro città, Nizza Millefonti (-4,5%, 1.824 euro), San Salvario (-4,5%, 1.998), Crocetta (-3,9%, 2.400), Lingotto (-3,4%, 1.211).

Lucia Vigna, vice presidente Fiaip Torino:"Le problematiche sociali legate all'immigrazione o le criticità infrastrutturali pesano notevolmente sulle quotazioni. La riqualificazione urbana ha un ruolo chiave nella valorizzazione degli immobili. La demolizione del cavalcavia di corso Grosseto ha infatti immobilizzato la viabilità penalizzando il mercato immobiliare di quell\'area. Così come la situazione dell'ex Moi e i cantieri fermi della metro e del grattacielo della Regione incidono negativamente sui valori delle abitazioni di quelle zone. La risoluzione delle problematiche relative alla circolazione stradale che coinvolge piazza Baldissera con l'apertura di corso Venezia con probabilità porterà nuovo ossigeno a un quartiere attualmente poco appetibile".

Le aree in cui i prezzi registrano un netto segno positivo sono la centralissima piazza San Carlo (5%), Cit Turin (3%), Borgo San Paolo (2,6%) e San Donato (1,3%).

In sensibile aumento i quartieri dove i prezzi si sono stabilizzati, intorno al più o meno zero per cento: Gran Madre –Crimea (0,2%, prezzo medio mq 3.431 euro), Borgo Vittoria (0,3%, 1267 euro), Cavoretto (0,1%, 2.081 euro), piazza Statuto (0,8%, 2.681 euro), piazza Vittorio Veneto (1%, 3.329 euro), Regio Parco-Barca (0,9%, 1.212 euro), Madonna Pilone-Sassi- Bertolla (-0,3%, 2.082 euro), Vanchiglia-Vanchiglietta (-0,4%, 2.425 euro). Mirafiori nord (0,4%, 1.505 euro) e Mirafiori sud (0,5%, 1.344 euro) hanno un buon recupero sui prezzi rispetto al -3,1 e -3,8% del 2017.

Piazza Statuto sta recuperando i valori negativi del 2015 (-6,8%) e del 2016 (-4,%) grazie all'ultimazione dei lavori per il sottopasso di corso Inghilterra - corso Principe Oddone. Un'arteria viaria di cui ha beneficiato anche l'area di San Donato. Complessivamente le tre zone del centro San Carlo, Statuto, Vittorio Veneto hanno registrato un'oscillazione del più 2,2%.

La provincia

Per quanto riguarda i principali comuni della provincia di Torino, in media il valore degli immobili ha perso l'1,6% nell\'ultimo anno. I valori peggiori, intorno al -5%, si registrano a Pecetto (valore medio al mq, 1.653 euro) e Pino Torinese (1.542 euro), confermando il minore appeal della collina e le nuove tendenze dell\'abitare che prediligono la vicinanza al centro cittadino, a locali e servizi. Seguono Orbassano con il -4,9% (1.382 euro) e Beinasco con il -3,4% (1493 euro). Grugliasco (1.395), Collegno (1.585), Ivrea (1.016), Moncalieri (1.538), Nichelino (1.202), Alpignano (1.464) scendono del 2% circa. Si stabilizzano i prezzi a Chieri (-0,5%, 1.379 euro), Pinerolo (-0,5%, 1.372 euro), Rivalta (0,4%, 1.321), Rivoli (0,6%, 1.719), Venaria reale (0,5%, 1.655), Vinovo (0,9%, 1.459). In positivo Caselle torinese (1,2%, 1.308).

Il mercato residenziale, fatto principalmente di seconde case, dell'Alta Val Susa e Val Chisone, seppure in progressivo miglioramento, subisce un meno 2,9% %, mentre le unità immobiliari indipendenti sono scese del 3,4%. 

Box, uffici e negozi

Il mercato di box e posti auto nel 2018 segue solo in apparenza la stabilizzazione dei prezzi del residenziale arretrando dell'1%, ma in generale si rileva uno scarso interesse per il comparto che è tutt'altro che vivace. Mercato a due facce quello dei locali commerciali: se nelle vie di maggior passaggio si concentrano le compravendite e i prezzi sembrano stabilizzarsi, in posizioni secondarie si fatica a trovare un'adeguata domanda. Dopo la "fiammata" dei prezzi degli uffici in Torino del 2017 (dovuta a importanti operazioni di riqualificazione da parte di grandi società), nel 2018 i valori rientrano nella normalità e si attestano intorno allo zero.

Previsioni e sentiment

Il 62% degli agenti immobiliari prevede per il 2019 una generale stabilizzazione dei valori, mentre solo il 13% si dichiara cautamente ottimista pensando a valori destinati a una leggera risalita. Da segnalare che si è quasi dimezzata la componente degli ottimisti del 2017 (20%) che pensavano a un aumento dei prezzi tra l'1,1% e 3%. Più della metà dei mediatori immobiliari (59%) prevede per il 2019 un mercato immobiliare analogo al 2018. Cambia però il "sentiment" degli ottimisti e pessimisti: si dimezza al 19% la percentuale di chi prevede un lieve miglioramento (nel 2017 era il 38%) e aumenta invece la percentuale di chi teme un peggioramento passando dal 9% del 2017 al 16%.

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