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3 Luglio 2020

EY: Il crowdfunding nell'immobiliare (Report)

di Marco Daviddi, EY

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Il crowdfunding nasce verso la fine della prima decade degli anni 2000, a ridosso della crisi finanziaria determinata dal collasso di Lehman Brothers, come strumento alternativo per la raccolta di capitali e finanziamenti in favore di aziende, impiegate in diversi settori legati all’innovazione e all’imprenditorialità, caratterizzate per loro natura da un difficile accesso alle fonti di finanziamento tradizionali, peraltro in un contesto caratterizzato da un rilevante credit crunch.

L’elemento che contraddistingue il crowdfunding dalle fonti tradizionali di finanziamento è la raccolta del capitale da un’ampia base di investitori retail, resa possibile grazie all’utilizzo di piattaforme web-based, con l’obiettivo di finanziare progetti specifici promossi sulle piattaforme stesse.

I fattori che rendono vantaggioso il ricorso al crowdfunding sono molteplici e riguardano sia investitori che aziende. In particolare, gli investitori retail, non interfacciandosi con un intermediario ma direttamente con una piattaforma on-line, sono soggetti a commissioni di minor entità e giovano della trasparenza che caratterizza tali piattaforme nella trasmissione di informazioni relative all’investimento. Inoltre, il crowdfunding permette anche a piccoli investitori di partecipare a più campagne diversificando il loro portfolio; la regolamentazione in Italia prevede che l’importo minimo dell’investimento sia di €500. 

Dal punto di vista del promotore del progetto, il crowdfunding permette un accesso veloce al capitale, eliminando i ritardi legati alla burocrazia e connessi alle forme tradizionali di finanziamento. Questo strumento permette anche di raccogliere capitali per progetti non finalizzati alla creazione di utili, ma per cause sociali. Infatti, è possibile dividere il crowdfunding in due modelli principali, uno finanziario e uno non-finanziario: il primo, comprendente il lending e l’equity crowdfunding, prevede la remunerazione del capitale investito, a differenza del secondo, in cui ricadono donazioni e finanziamenti basato su ricompense da parte di privati.

Ad ogni modo, il modello che si sta affermando sul mercato è quello finanziario, dove il capitale investito viene remunerato tramite rendimento. A seconda che si opti per il lending o l’equity crowdfunding, l’investitore si configura come finanziatore dell’operazione e riceve un interesse periodico sul capitale, nel caso del lending, diversamente nell’equity l’investitore diventa socio dell’operazione immobiliare, avendo diritto ad una quota di utile generato del progetto, sulla base di meccanismi di governance predefiniti.

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