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13 Gennaio 2015

Emirati Arabi a Milano a caccia di imprese edili italiane

di C.G.

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Sviluppare gli scambi economici tra Italia ed Emirati Arabi, in vista di Expo 2015, ma soprattutto in vista di quella che sarà l'edizione Expo 2020 che si terrà a Dubai.

Questo l'obiettivo di una serie di incontri che si svolgono in questi giorni a Milano tra le istituzioni economiche lombarde e Rak Free Trade Zone, la società che gestisce la zona di libero scambio nell'emirato di Ras Al Khaima, uno dei sette che compongono gli Emirati Arabi Uniti, rappresentata a Milano da l'amministratore delegato, Peter J. Fort.

La free trade zone di RaK, situata a meno di un'ora di macchina da Dubai, è stata fondata nel 2000 e ospita oggi 8.100 aziende provenienti da 106 Paesi sparsi per il mondo.

Ci sono anche aziende italiane: 120 in tutto, specializzate in settori come food, moda, cosmesi, costruzioni, architettura.

Ora, alla vigilia di Expo Milano, la società di gestione fa appello alle piccole e medie imprese italiane per lanciare opportunità di investimento.

"Le realtà italiane - ha detto Fort - possono essere avvantaggiate dall'occasione: dopo l'esperienza di Expo in Italia, potranno vantare un know how importante.

Questo soprattutto per quanto riguarda le costruzioni, i materiali, gli equipaggiamenti per la cucina, oltre a infinite possibilità legate ai prodotti più diversi".

Per raccontare le possibilità della free zone, Fort ha incontrato Confapi Lombardia, Promos della Camera di Commercio di Milano e l'Ici.

"L'area - ha sottolineato ancora Fort - assicura l'esenzione dalla tassazione, la proprietà estera al 100%, il trattamento preferenziale per il rilascio dei visti, libertà a livello mondiale nell'approvvigionamento della manodopera e dei materiali e servizi di assistenza per le attività economiche a lungo termine.

La sua posizione geograficamente strategica consente alle imprese un facile accesso ai mercati in rapida crescita di Europa, Nord Africa, Medio Oriente e Asia meridionale.

Rak Ftz consente di fare investimenti ad un costo più basso e quindi con un ritorno maggiore di qualsiasi altra free zone nella regione, offrendo la possibilità del 100% di proprietà straniera in strutture completamente adattabili alle esigenze aziendali".

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