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17 Aprile 2020

Dondi: I due mesi che riportano il mercato immobiliare italiano indietro di 6 anni

di Luca Dondi, AD Nomisma

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Gli effetti della pandemia e del lockdown paiono devastanti se osservati attraverso le previsioni del numero di compravendite residenziali. La pressoché totale impossibilità di promozione di queste settimane e, soprattutto, il progressivo indebolimento del tessuto economico del Paese, peraltro in molti tratti già intuibile, porteranno ad un drammatico inaridimento del mercato immobiliare.

Sarà una doppia ondata: la prima alimentata da quarantena, distanza sociale forzosa e indebolimento dei settori immediatamente esposti alla crisi, con conseguente perdita di posti di lavoro e aumento generalizzato della propensione al risparmio, la seconda alimentata dall’ineluttabile massiccia flessione della domanda aggregata, da cui scaturirà una crisi di liquidità delle imprese, specie quelle più esposte sul mercato domestico (la maggior parte), che finirà a sua volta per indurre un ulteriore calo della domanda.

Una spirale depressiva che potrà essere attenuata solo da un’imponente immissione diretta di liquidità, unitamente a un piano di garanzie pubbliche volto a evitare che le banche non taglino linee di finanziamento all’inevitabile crescita dei crediti di dubbia esigibilità.

L'obiettivo deve essere quello di stabilizzare il sistema per cercare di contenere le conseguenze economico-finanziarie dell’emergenza sanitaria.

Se gli obiettivi paiono chiari e condivisi, non altrettanto si può dire a proposito di dotazioni di risorse e strategie operative. La drammaticità del quadro impone tuttavia azioni immediate di portata straordinaria, senza anacronistiche velleità di raggiungimento di un inarrivabile ottimo paretiano.

I tentennamenti e l’indeterminatezza della prospettiva post lockdown consentono, infatti, il proliferare e il propagarsi di un virus che rischia di avere, a conti fatti, un tasso di letalità di gran lunga superiore rispetto a quello del Covid-19. In questo scenario, le previsioni per i mercati immobiliari che prima della crisi avevano manifestato maggiore slancio e dinamismo (Milano e Bologna) appaiono impietose: la durezza dell’impatto di pandemia e soluzioni di contenimento adottate riporterà le lancette dell’immobiliare indietro di circa 6 anni.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi