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20 Giugno 2018

Demanio, al via le indagini sulla vulnerabilità sismica

di Luigi dell'Olio, Monitorimmobiliare

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È una di quelle iniziative che non richiedono grandi impegni a livello di bilancio pubblico, ma possono fornire risultati importanti sia sul fronte della sicurezza, che sul lavoro per una fetta importante del mercato immobiliare. Per intenderci, un tipo di intervento di quelli richiesti a gran voce dai player del settore, consapevoli che nelle casse statali i soldi scarseggiano, ma pure che ci sono spazi per non fermare il circolo virtuoso fatto di investimenti per la messa in sicurezza degli immobili, che generano lavoro e quindi maggiori imposte versate all’Erario e minori costi sociali per la mano pubblica.

Dopo un lungo iter, il Demanio ha avviato il primo bando per le indagini sulla vulnerabilità sismica, energetica e di rilievo Bim. Sotto la lente ci sono 102 immobili pubblici, per 200mila metri quadrati di estensione e un valore di 3,8 milioni di euro.

La gara, che riguarda beni distribuiti nell’area di cratere (la zona a più alto rischio sismico), quindi nelle Marche, in Abruzzo, Umbria e Lazio, e altri immobili situati a Isernia, Gorizia, Potenza (tre delle dieci città italiane con il più elevato livello di rischio sismico) servirà a determinare i lavori necessari per la messa in sicurezza delle strutture, sia che si tratti di riqualificazioni oppure di demolizione con ricostruzione.

Il bando punta a definire chi si occuperà delle rilevazioni e, nell’arco di qualche mese, definire i lavori da fare. Interventi che saranno spalmati su un arco temporale di una quindicina di anni.

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