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25 Gennaio 2016

Crollo Roma, ANAIP: servono più poteri agli amministratori

di red

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“Dopo l’ennesimo crollo parziale della palazzina in condominio riteniamo doveroso che si faccia chiarezza sulle responsabilità che in questi casi vengono imputate all’amministratore del condominio, il primo, quasi sempre, ad essere incolpato ingiustamente e senza motivo. Vogliamo far emergere come troppo spesso la figura dell’amministratore rappresenti il capro espiatorio in quasi tutti i crolli di questo tipo”.

Lo sostiene l’ANAIP (Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari Professionisti) a seguito del crollo di alcuni piani della palazzina sul Lungotevere Flaminio a Roma.

"Sono anni che denunciamo come all’amministratore di condominio non vengono dati gli strumenti necessari per essere informato dello stato delle singole unità immobiliari. Le varie normative locali e nazionali in materia di sicurezza non mettono l’amministratore in condizione di avere quei poteri necessari ad ottenere obbligatoriamente dai condomini informazioni e perizie preventive relative ai lavori di ristrutturazione che avvengono nelle abitazioni private. E le nostre proposte in tal senso non sono mai state ascoltate.

“Quasi sempre – sottolinea l’Associazione degli amministratori di condominio – la responsabilità di questi crolli è dovuta agli abusi edilizi che compiono gli stessi condomini all’interno dei loro appartamenti, danneggiando o addirittura abbattendo travi, colonne e muri portanti che, ricordiamo, sono parti comuni dell’edificio, anche se rientrano nella proprietà privata. Per non parlare dell’eccessivo carico provocato da vasi e altri suppellettili posti sulle terrazze di pertinenza della propria abitazione o sui lastrici solari di uso esclusivo, ma che fanno da tetto a tutto o a parte del condominio”.

Dopo questo ennesimo incidente l’ANAIP si augura “che Comuni, Regioni e Governo ci ascoltino, nell'interesse di tutti i cittadini, conferendo all’amministratore maggiori poteri di veto, di accesso nelle proprietà private e la possibilità di fare effettuare indagini strutturali, nonché fornirgli strumenti che gli consentano di ottenere un aggiornamento sullo stato dei luoghi in tempo reale. Anche tramite un eventuale fascicolo del fabbricato, ma che non sia una mera raccolta statica di documenti, come fatto in passato e che, soprattutto, non abbia costi esorbitanti per i condomini, già gravati da numerose tasse sulla casa”.

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