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20 Marzo 2017

Crif: finanziamenti attivi per un terzo degli italiani (Report)

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In un contesto di generalizzata ripresa della domanda di prestiti e mutui da parte delle famiglie, Mister Credit - l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori - ha prodotto uno studio strutturato e capillare sull’utilizzo del credito da parte degli italiani nell’intero anno 2016 partendo dall’analisi dei dati disponibili in EURISC – il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 81 milioni di posizioni creditizie.

Lo studio si propone di fornire periodicamente una fotografia dei principali indicatori relativi all’utilizzo del credito rateale da parte dei consumatori italiani, evidenziando le principali differenze a livello territoriale relativamente all’indebitamento.

Dallo studio è emerso che a livello nazionale circa un terzo degli italiani, più precisamente il 34,6% del totale della popolazione maggiorenne (+1,8% rispetto alla rilevazione precedente), ha almeno un contratto di credito rateale attivo e, a livello pro-capite, mensilmente rimborsa rate per un importo pari a 360 euro.

Dall’analisi condotta da Mister Credit risultano al primo posto i prestiti finalizzati, ossia quei prestiti destinati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc. Tali operazioni di credito hanno un peso in termini di numerosità pari al 43,3% sul totale (-0,3%).

Al secondo posto si collocano i prestiti personali, che si legano alla rinnovata progettualità delle famiglie nel nuovo contesto di miglioramento del clima economico generale, con una incidenza pari al 33,9%.

Infine, la componente dei mutui per acquisto di abitazioni, che si caratterizzano per una incidenza del 22,8% sul totale (in aumento del +3,1% rispetto alla precedente rilevazione).

Le regioni in cui i cittadini ogni mese devono sostenere la rata media più elevata sono risultate essere il Trentino-Alto Adige, con 415 Euro, la Lombardia (con 407 Euro) e il Veneto (con 406 Euro). A seguire troviamo la Toscana e l’Emilia-Romagna, rispettivamente con 395 e 386 Euro.

Per interpretare questa dinamica va però considerato che in queste regioni, in primis la Lombardia, si rileva una elevata incidenza dei mutui all’interno del portafoglio delle famiglie, che tipicamente hanno un importo da rimborsare più elevato rispetto alle altre forme tecniche considerate. Inoltre, in queste regioni il reddito disponibile spesso risulta più elevato della media nazionale. 
 


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