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23 Marzo 2016

Coima Res, Catella: Ipo per responsabilità verso Italia (Videointervista)

di Enrico Casadei

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Il fondatore e amministratore delegato di Coima Res, Manfredi Catella, porterà in Borsa la società per senso di responsabilità verso il Paese con lo scopo di aiutare l’economia reale, a partire dal Real Estate, a bilanciare gli squilibri sui mercati finanziari. Lo ha annunciato l’immobiliarista il giorno della presentazione dell’Ipo presso Mediobanca, che ha coordinato l’offerta insieme a Citi.

“Siamo all’inizio del roadshow che abbiamo iniziato dagli Stati Uniti giovedì scorso (con le tappe di New York e Boston, ndr). Sicuramente l’attenzione degli investitori istituzionali, sia in America sia in Europa, è forte per l’Italia quindi questo è un momento di responsabilità significativa verso il nostro Paese nel dimostrare che siamo trasparenti e in grado di accogliere capitali dal resto del mondo”, ha dichiarato Catella che ha poi espresso sorpresa "per la grande attenzione che in questo momento si riscontra per l'Italia". Questo inatteso e positivo interesse sarebbe giustificato dai circa 150 investitori in 10 giorni incontrati e “sono vicini allo zero quelli che ci hanno detto che non valuteranno l'iniziativa".

L’interesse, secondo Catella, è giustificato tra l'altro dal fatto che Coima Res sia “un investimento personale per me e per tutto il management”. In aggiunta Coima Res ha stipulato un contratto di asset management con Coima SGR (di cui Manfredi detiene il 92%) e ha stipulato un contratto con Coima Srl per servizi immobiliari. Si tratterebbe di un segnale di allineamento di interessi che, secondo l’immobiliarista, è visto di buon occhio dagli stranieri se ben regolamentato, mentre gli italiani sono sempre diffidenti. Sul fronte della governance Catella si è detto quindi sereno spiegando che “il consiglio di amministrazione è composto da nove consiglieri di cui sei indipendenti. Inoltre, i poteri dell’AD sono limitati al minimo perché l’autonomia nelle decisioni di investimento di ferma a 20 milioni, di tutte le altre decisioni è investito il board intero”. Il Cda, lato amministratori indipendenti, è formato da Caio Massimo Capuano (presidente), Feras Abdulaziz Al-Naama (vice presidente), Agostino Ardissone, Alessandra Stabilini, Michel Vauclair, Laura Zanetti. I consiglieri esecutivi sono, oltre naturalmente a Catella, Gabriele Bonfiglioli e Matteo Ravà.

"A nessuno degli investitori incontrati", ha sottolineato il top manager nel corso dell'evento, "sfugge che per entrare sul mercato italiano mancano gli strumenti immobiliari. Dopo la crisi gravissima che si è appena conclusa, il nervo è ancora scoperto: c'è ancora diffidenza verso l'Italia ma si riconosce che c'è un Governo che va verso riforme strutturali e che il Paese beneficerà di un'azione favorevole da parte della Bce. Servono però notizie concrete, come la fusione B.P.Milano/B.Popolare: progetti di questa natura sono urgentissimi per sfruttare la volontà di investire dei grandi player internazionali e la consapevolezza che l'Italia può dare rendimenti maggiori" rispetto ad altre piazze altrettanto mature.

Per quanto riguarda la volatilità sui mercati finanziari, il numero uno di Coima Res si è detto preoccupato spiegando come a suo modo di vedere le fluttuazioni dipendono da una “fragilità generale dell’economia del pianeta non tanto e solo italiana. Ma è proprio qui che si innesta il nostro impegno da italiani per il nostro Paese: quello di riportare l’equilibrio sull’economia reale. In questi mesi stiamo assistendo di fatto a una dinamica di predominio della finanza sull’economia reale. Io credo che l’unico modo per ribilanciare questa equazione sia quella di alimentare l’economia reale con idee, iniziative e prodotti. Il tema è sicuramente quello di un mercato immobiliare che si anima attraverso iniziative nazionali”, iniziative che sono “determinanti”.

Il portafoglio iniziale della società è composto dal Vodafone Village, valutato 200 milioni di euro, e da un centinaio di filiali di Deutsche Bank, conferite dal fondo sovrano del Qatar in cambio di 14,45 milioni di azioni al prezzo unitario di 10 euro. Il parco immobiliare di Coima Res è solo il primo tassello per garantire l’operatività nelle fasi iniziali. “La società – ha spiegato Catella – nasce non tanto con riferimento al patrimonio iniziale, ma raccogliendo capitali sul mercato da investire. Quindi l’obiettivo primario della società è quello di essere una società di investimento non tanto di gestione del patrimonio esistente”.

Tra gli obiettivi del top manager una volta quotata Coima Res, c'è quello di "acquisire dimensioni comparabili alle principali siiq europee". I successivi investimenti vedranno un primo round che si realizzerà nell'arco di 6-8 mesi. Per queste acquisizioni si sta guardando a un perimetro di circa 1 miliardo e l'effettivo investimento dovrebbe essere intorno a 300-500 milioni. Un secondo gruppo di investimenti avrà come oggetto un perimetro molto più ampio e avverrà tra i 12 e 18 mesi. Una crescita dimensionale che avverrà "investendo tra il 60% e il 70% del portafoglio in immobili che producano rendimenti da canone di locazione, mentre il restante 30-40% sarà destinato a edifici con finalità di trading che non andranno quindi necessariamente tenuti per un lungo periodo", ha aggiunto Catella sottolineando come non verrà fatta attività di sviluppo, al massimo riutilizzo che non richieda investimenti superiori al 15% del prezzo di acquisto. Coima Res punta inoltre a restituire un dividend yield tra il 4% e il 5%.

Guarda la videointervista

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