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12 Luglio 2018

Codice degli Appalti: servono riforme, ma mirate

di Luigi dell'Olio, Monitorimmobiliare

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Riforme sì, ma mirate. Il destino del Codice degli Appalti sembra segnato: sarà rivisto dal nuovo Governo, ma non è ancora chiaro in quale direzione.

Sin dalla sua emanazione, il provvedimento ha ricevuto critiche dagli addetti ai lavori. Da ultimo il vicepresidente per le Opere Pubbliche dell’Ance, Edoardo Bianchi, per il quale “il Codice non ha funzionato e quindi riteniamo che debba essere rivisitato in tutte quelle parti in cui non ha dato l'esito sperato”. Quindi ha aggiunto: “Se ci fossimo trovati di fronte a un codice snello, trasparente e rapido, non ci sarebbe stato motivo di fare deroghe. Dunque l’associazione dei costruttori dice sì a modifiche chiedendo però “più trasparenza e velocità nell'impegnare le risorse pubbliche”.

Secondo quanto riportato negli ultimi giorni da diversi giornali, il nuovo Governo avrebbe fissato come priorità lo sblocco degli appalti pubblici, liberandoli dalle presunte pastoie burocratiche. E questo porterebbe a rivedere alla radice il Codice degli appalti e anche il ruolo dell'Anac, l'Autorità presieduta da Raffaele Cantone. Detto del principio, che non può che essere giusto, occorre però non abbassare la guardia sul fronte dei controlli in un Paese come il nostro dove gli abusi dilagano.

Un rischio paventato dall’ex-ministro alle Infrastrutture, Graziano Del Rio, secondo il quale “Il sistema ha funzionato”. Del Rio ricorda a questo proposito che “nel 2014 la somma degli investimenti in Italia era stata di 274 miliardi, saliti a oltre 300 nel 2017. A frenarli non sono state le norme ma le difficoltà economiche delle amministrazioni locali”. L’ex-ministro punta l’indice contro un presunto ritorno alla logica berlusconiana “di affidare alle imprese anche la progettazione esecutiva, nell'idea che lasciando tutto in mano ai privati si snelliscano le procedure. L'esperienza ha dimostrato che non è così”.

Il suo successore Danilo Toninelli la pensa diversamente: “Snellire le procedure non è in contraddizione con la difesa della legalità, tutt'altro. Non c'è alcun ritorno ai principi della legge obiettivo. Il tavolo di lavoro vede un coinvolgimento attivo e qualificato dell'Anticorruzione che sta fornendo un contributo prezioso allo scopo di rilanciare quegli investimenti infrastrutturali che possono davvero far ripartire l'economia del paese”.

A breve dovrebbero arrivare i fatti e in base a quelli giudicheremo.

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