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19 Luglio 2019

CasaPound, Demanio presenta denuncia alla Procura di Roma

di G.I.

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La "stagione degli sgomberi" a Roma, invocata e promessa dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, è alle porte. Quello di via Cardinal Capranica, di qualche giorno fa, sembra essere solo il primo di una lunga serie di interventi che saranno eseguiti a partire dalla primavera del 2020. Nella lista degli edifici da liberare, con l'ok del prefetto della Capitale, compaiono 25 stabili, tra cui cinque storici centri sociali, ma non la tanto discussa sede del movimento di estrema destra di Casapound. Del quartier generale dei "fascisti del terzo millennio" - come si autodefiniscono - se ne dovrà occupare la Procura di Roma dopo la denuncia del Demanio che ha anche avviato ufficialmente la procedura per lo sgombero dell'edificio di via Napoleone III.

"Finalmente - commenta la sindaca, Virginia Raggi -. Bene, questa situazione non è più tollerabile. Basta privilegi sulle spalle dei cittadini". "Pugno duro" viene chiesto anche dal Pd, che lancia un appello affinché "non si facciano due pesi e due misure". Mentre fratelli d'Italia chiede che per l'assistenza alloggiativa sia data la precedenza agli italiani. E la Lega in Regione Lazio esulta: "Finalmente la pacchia è finita sia per le occupazioni sia per i campi rom grazie al ministro dell'Interno Matteo Salvini!". In totale saranno oltre 3.000 le persone coinvolte dagli sgomberi che, per la stragrande maggioranza, riguarderanno sedi di associazioni, movimenti o collettivi autogestiti.

Nell'elenco compaiono però anche un museo ed uno storico centro antiviolenza dedicato alle donne. Secondo quanto scritto dal prefetto Gerarda Pantalone, a Roma "il fenomeno delle occupazioni arbitrarie di immobili è particolarmente diffuso", con 11.000 persone che occupano in totale 82 stabili. Di questi quelli che destano più preoccupazione sono due immobili dove vivono circa 300 persone, uno in via del Caravaggio e un altro in via Tempesta, che saranno sgomberati entro il 31 marzo 2020. Da lì in poi si procederà invece agli interventi sui restanti 23 palazzi e strutture occupate illegalmente in tutta la città. Il lungo elenco comprende realtà diventate ormai storiche in città, come la Biblioteca Abusiva Metropolitana nel cuore di Centocelle o il Museo dell'Altro e dell'Altrove di via Prenestina.

Una struttura, quest'ultima, che è costata caro allo Stato italiano, condannato a pagare un maxirisarcimento di 28 milioni di euro per la "mancata prevenzione dell'occupazione" e la successiva "mancata repressione" degli abusivi. Nella lista ci sono anche edifici di proprietà delle municipalizzate capitoline e di enti statali, un'ex clinica di lusso, la casa delle donne "Lucha y Siesta" ma anche un'ex residence ed un hotel in disuso. Il programma degli sgomberi prenderà il via la primavera ma, per rendere compatibile l'esecuzione con le capacità assistenziali del Comune, sarà diluito in un arco temporale pluriennale, con una media di quattro interventi l'anno. 

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