Ultime notizie

1 Marzo 2016

Casa: il M5S contro i pignoramenti delle banche

di Enrico Casadei

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Il Movimento 5 Stelle si è schierato contro il decreto sui pignoramenti degli immobili, il cui voto è previsto domani in commissione Finanze alla Camera. Il decreto, secondo le direttive UE, stabilisce il sequestro dell'immobile qualora il proprietario risultasse essere in ritardo con il pagamento del mutuo in almeno sette occasioni. Il M5S ha lanciato una campagna su Twitter, creando l'hashtag #SeMiTocchiLaCasa, e ha invitato i cittadini ad unirsi alla protesta sul canale social.

Luigi Di Maio e Carla Ruocco si sono fatti portavoce della campagna, puntando il dito contro il Parlamento, reo, a modo loro di vedere, di non essersi opposto all'emendamento voluto dall’UE. "È mai accaduto che la famiglia di un parlamentare, che guadagna oltre 14 mila euro al mese, venisse cacciata da una casa per mano delle banche?”, si chiedono ironicamente i due grillini. “Cosa ne sanno queste persone, che vivono in Parlamento tutto il giorno e spendono 7 milioni di euro solo per le pulizie, della sofferenza delle famiglie italiane che vedono le banche ed Equitalia pignorare la loro prima casa?".

Il vice presidente della Camera, schierato da sempre a favore dell'impignorabilità, ha continuato dicendo che "se la banca dovesse vendere l'immobile sequestrato ad un prezzo inferiore rispetto al debito che il risparmiatore deve, il risparmiatore perderebbe non solo la casa, ma dovrebbe dare anche la differenza tra il prezzo di vendita e il debito che aveva in capo a quella casa".

In base alla nuova normativa, che rientra nell’Atto del Governo n. 256, le banche potranno appropriarsi direttamente della casa dei creditori inadempienti, in ritardo con le rate del mutuo, senza far ricorso al giudice per l’esecuzione immobiliare.

L’obiettivo, spiega la relazione tecnica al provvedimento, è quello di “snellire e abbreviare le procedure in caso di inadempimento del debitore, senza dover far necessariamente ricorso a procedure esecutive giudiziali che si dimostrano molto lunghe e complesse, riducendo pertanto il rischio e i costi esecutivi gravanti sul finanziatore”. Il M5S non è il solo, la denuncia arriva anche da diverse associazioni di consumatori, come in particolare Confedercontribuenti che ha lanciato una raccolta firme che verrà consegnata ai presidenti di Camera e Senato. Ma non solo. Anche Fiaip e Fimaa hanno preso posizione.

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi