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15 Luglio 2015

Cantone su appalti: Nuove regole per varianti e silenzio assenso

di C.G.

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Appalti pubblici questa mattina la centro del dibattito politico a Montecitorio.

A parlarne è il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone (foto), nel corso di un'audizione davanti alla commissione Ambiente, facendo alcune osservazioni al ddl delega in materia di appalti pubblici all'esame del Parlamento.

Punto numero uno, secondo Cantone, è il "divieto assoluto di varianti nell'istituto del general contractor".

"Le recenti esperienze della metro C di Roma - ha sottolineato - evidenziano in modo clamoroso come questo istituto sia utilizzato ben oltre quella che era la sua funzione, nell'ottica di un rilancio e di una funzione diversa del general contractor perché non prevedere il divieto assoluto di variante".

Cantone infatti ritiene che iI no ad ogni forma di variante "sarebbe un modo di moralizzare il settore", un modo di porre le imprese davanti alla responsabilità di intraprendere o meno una determinata opera pubblica assumendosi il rischio di impresa fin dall'inizio.

Nella nostra esperienza di vigilanza non c'è un general contractor, per i grandi lavori, in cui non ci sia stata una quantità enorme di varianti".

Altro punto richiamato è il silenzio assenso: “è un istituto che fa obiettivamente paura e che va utilizzato considerando su che cosa opera.

Ci sono una serie di autorizzazioni, soprattutto sulle questioni ambientali, in cui è difficile utilizzarlo, ma e' anche uno strumento per stimolare le amministrazioni, perchè la non decisione è uno dei meccanismi dietro i quali spesso si nascondono fenomeni corruttivi - ha aggiunto Cantone, ribadendo che "quindi il silenzio assenso va utilizzato in modo intelligente: ci sono settori in cui non puo' essere utilizzato e quindi bisogna stabilire materie precise di applicazione".

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