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15 Gennaio 2019

Aste immobiliari a quota 245mila nel 2018, +4%

di G.I.

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L'anno scorso sono state oltre 245mila le aste immobiliari, il 4,6% in più rispetto al 2017. Emerge da uno studio di Astasy, società che partecipa all'azionariato Npls Re Solutions del gruppo Gabetti.

Secondo il report, basato su dati del ministero di Giustizia, dai siti dei Tribunali, degli istituti di vendita giudiziaria e delle associazioni notarili, il valore base d'asta complessivo è stato di 36,3 miliardi, con la Lombardia che si conferma al primo posto per numero di esecuzioni con il 19,4% del totale, seguita da Sicilia (9,7%), Veneto (7,9%), Piemonte (7,9%) e Lazio (6,8%). In Italia quindi ogni 75mila famiglie una ha la casa all'asta soprattutto per mancato pagamento dei mutui, con Alessandria che ha il record negativo per rapporto nuclei famigliari/aste: una ogni 23 famiglie.

"Il panorama che emerge è davvero preoccupante: è la storia - afferma Mirko Frigerio, amministratore delegato Astasy - di oltre 245.100 famiglie italiane che ancora oggi sono coinvolte, speso loro malgrado, nella situazione sconfortante di avere la casa all'asta. Un totale di oltre 1.470.000 persone coinvolte e che, a causa della tipologia di mutuo contratto e successivamente non onorato, sono e restano obbligati in solido anche se inseriti solo come garanti che in tempi non sospetti vennero chiamati a mettere 'la firma a garanzia del mutuo'. Questi numeri si stanno placando, ma consideriamo che si uscirà da questa drammatica situazione non prima del prossimo decennio", conclude Frigerio.

Il report mostra come la maggior concentrazione di esecuzioni immobiliare sia al Nord con il 56%, per poi proseguire al Centro con un 18% fino ad arrivare al Sud (14%) e alle Isole (12%).

Anche nel 2018 la provincia di Milano detiene il record per il maggior numero di esecuzioni immobiliare d'Italia: sono infatti 10.363 le aste pubblicate nel 2018 con concentrazione di esecuzioni immobiliari in alcuni piccoli comuni della periferia Est della provincia.

Da notare anche la seconda classificata, la provincia di Bergamo, che con le sue 9.499 aste, con una popolazione di soli 1.113.170 abitanti, ha un rapporto famiglie/case in asta elevatissimo: ogni 32 famiglie una ha la casa in asta. Il dato è spiegabile per la concentrazione di esecuzioni immobiliari in comuni periferici, con una concentrazione elevata nei comuni di Ciserano, Verdellino e Osio sotto e nella zona 'Zingonia', dove un ampio agglomerato di abitazioni concentra un numero enorme di immobili in asta, tanto da coinvolgere condomini interi, frutto anche di degrado metropolitano.

È invece legato alla grande crisi che ha colpito nei tempi passati la provincia il motivo per cui ad Alessandria, invece, vi sia in asta 1 casa ogni 23 nuclei famigliari (record negativo d'Italia). Oltre il 78% delle unità immobiliari all'asta è riconducibile della categoria residenziale costituita da appartamenti, monolocali, mansarde, attici, ville e villette, nella maggior parte di casi tutte abbinate a autorimesse e/o cantine.

"Anche se possiamo notare come nell'anno scorso ci sia stato un sensibile incremento sulle aggiudicazioni, con un raddoppiamento effettivo sul numero di aste aggiudicate, la distanza tra i valori sugli immobili compravenduti sul libero mercato e quelli aggiudicati in asta è ancora eccessiva - aggiunge Gabriele Mazzetta, amministratore delegato Npls Re Solutions - e continua ad avere un impatto significativo sui bilanci degli istituti di credito. Stiamo lavorando nel tentativo di ridurre il noto gap tra 'market value' e 'judicial market value' degli immobili". 

Secondo Mirko Frigerio, amministratore delegato Astasy, e Gabriele Mazzetta, Npls Re Solutions, l'onda lunga della crisi nel settore sta arrivando adesso, con gli incagli che per le banche sono diventate insolvenze.

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