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10 Marzo 2015

Astaldi riduce perdite e migliora gli utili

di I.L.

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Il consiglio di amministrazione di Astaldi, riunitosi oggi sotto la presidenza di Paolo Astaldi, ha approvato il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato del gruppo per l’esercizio 2014. L’approvazione dei conti da parte dell’assemblea degli azionisti è fissata il 23 aprile.

Il Cda nella stessa occasione proporrà la distribuzione di un dividendo pari a 0,2 euro per azione (stacco della cedola l’11 maggio 2015, pagamento il 13 maggio 2015).

I ricavi totali sono pari a 2.652,6 milioni di euro in crescita del +5,7%, rispetto ai 2.508,4 milioni del 2013, e si compongono per il 95,8% di ricavi operativi e per il restante 4,2% di altri ricavi.

I ricavi operativi crescono a 2.540,4 milioni (in aumento del +6,7%, 2.381,4 milioni a fine 2013), supportati da una strategia di posizionamento del gruppo sui mercati e dallo sviluppo delle grandi commesse estere.

“Stiamo realizzando un significativo consolidamento sotto il profilo industriale e finanziario – commenta i dati Stefano Cerri, amministratore delegato del gruppo Astaldi - quale effetto della strategia adottata.

Il processo di valorizzazione degli asset in concessione, avviato a fine 2014, rappresenterà l’ulteriore rafforzamento della struttura finanziaria e la premessa per l’ulteriore fase di sviluppo”.

Le aree geografiche che maggiormente contribuiscono a tale risultato sono Russia e Canada, seguite dai Paesi in cui il gruppo è storicamente presente (Italia, Turchia, Polonia, Algeria, Perù e Cile).

In particolare, il mercato estero (75,6% dei ricavi) genera 1.920 milioni (+21,8% rispetto ai 1.577 milioni nel 2013) riconducibili: alla crescita dell’Europa (inclusa Turchia) a 1.106 milioni, grazie all’attività di costruzione in Russia, Turchia, Polonia e Romania; al forte miglioramento delle Americhe a 633 milioni (+70,6% su base annua), grazie essenzialmente al buon avanzamento dei progetti in Canada, Perù e Cile, che compensano ampiamente la pianificata riduzione delle attività in Venezuela; all’incremento del Maghreb a 155 milioni, in considerazione della ripresa dei lavori ferroviari in esecuzione in Algeria; al Middle East con 26 milioni, in contrazione per l’effetto della ri-focalizzazione del business verso il settore delle Infrastrutture di Trasporto, solo in parte controbilanciato dall’avanzamento delle commesse ferroviarie in Arabia Saudita.

L’Italia - 24,4% dei ricavi a 620 milioni - nonostante l’importante contrazione registrata su base annua, conferma il ruolo di primo Paese contributore alla determinazione dei ricavi operativi del gruppo.

Alla formazione di tale risultato contribuiscono principalmente le commesse ferroviarie (Metropolitana di Milano Linea 5 e Linea 4, Metropolitana di Roma Linea C, Stazione AV Bologna Centrale, Ferrovia Parma-La Spezia), oltre che l’Ospedale del Mare di Napoli e l’Autostrada Pedemontana Lombarda e, sul fronte delle partecipate, l’operatività di NBI (Impiantistica) e Ge.SAT (Società di gestione dei servizi relativi agli Ospedali Toscani).

Le attività di costruzione rappresentano il 99% dei ricavi operativi e beneficiano dell’elevata specializzazione del Gruppo nel settore delle Infrastrutture di Trasporto, oltre che dell’integrazione nei processi industriali delle controllate NBI (Impiantistica) e TEQ Construction Enterprise (Edilizia civile). In particolare, le infrastrutture di  trasporto (71,8% dei ricavi operativi) registrano: l’apporto di Strade e Autostrade, per il buon avanzamento delle attività in Turchia (Terzo Ponte sul Bosforo, Autostrada Gebze-Izmir), Russia (Raccordo Autostradale di San Pietroburgo), Romania (Autostrada Arad-Nădlac, Sovrappasso Mihai-Bravu), Stati Uniti (strade e autostrade), Italia (Autostrada Pedemontana Lombarda); gli esiti positivi di Ferrovie e Metropolitane, per le commesse in corso in Romania (Ferrovia Bucarest-Costanza, Metropolitana di Bucarest Linea 4 e Linea 5), Polonia (Metropolitana di Varsavia), Algeria (Ferrovia Saida-Moulay Slissen), Italia (Metropolitana di Milano Linea 4 e Linea 5, Metropolitana di Roma Linea C, Stazione AV Bologna Centrale); l’ulteriore contributo di Porti e Aeroporti, che accolgono il sostanziale completamento delle attività in Russia (Aeroporto Internazionale Pulkovo di San Pietroburgo), solo parzialmente controbilanciato dall’avanzamento dei lavori in Polonia (Aeroporto Internazionale Giovanni Paolo II di Cracovia-Balice). Gli impianti idraulici e di produzione energetica (13,7% dei ricavi operativi) triplicano il loro valore su base annua, grazie alla commessa in Canada (Impianto Idroelettrico di Muskrat Falls) e al progressivo avanzamento dei lavori in Perù (Impianto Idroelettrico Cerro del Àguila) e in Polonia (Impianto waste-to-energy di Bydgoszcz-Torun).

L’edilizia civile e industriale (6,4% dei ricavi operativi) registra l’accelerazione di alcune commesse in Italia (Scuola Carabinieri di Firenze, Ospedali Toscani, Strada Statale Jonica e Nodo ferroviario di Torino), oltre che l’avvio delle attività propedeutiche per la realizzazione dell’Ospedale Metropolitano Occidente di Santiago in Cile e i buoni esiti dell’operatività in Canada (TEQ Construction Enterprise). Facility management, impiantistica e gestione di sistemi complessi (7,1% dei ricavi operativi) registra, infine, il buon andamento della controllata NBI e l’avanzamento dei progetti minerari in Cile (Chuquicamata).

Le Concessioni generano circa l’1% dei ricavi operativi, ovvero 24 milioni (17 milioni nel 2013), ai quali vanno aggiunti 34,6 milioni di contributo alla reddittività contabilizzati alla voce Effetti della valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto. 

In particolare, i ricavi sono riconducibili alla gestione dell’Aeroporto Internazionale di Milas-Bodrum in Turchia e degli Ospedali Toscani di Prato, Lucca e Pistoia in Italia, mentre gli Effetti della valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto” registrano i contributi della gestione derivanti dall’Autostrada A-4, dall’Ospedale dell’Angelo di Venezia-Mestre e dalla Metropolitana di Milano Linea 5, nonché il consolidamento a equity delle SPV relative alle iniziative in corso in Turchia nel settore autostradale (Terzo Ponte sul Bosforo, Autostrada Gebze-Izmir).

costi di produzione sono pari a 1.890,3 milioni, con una incidenza sui ricavi in calo al 71,3% (dal 72,8% a fine 2013), con una dinamica che segue l’andamento della produzione e beneficia dell’accentramento a livello di sede di alcuni processi (es. ciclo degli acquisti) e della conseguente razionalizzazione dei relativi costi.

Il costo del personale ammonta a 420 milioni (+31% su base annua, 320,5 milioni a fine 2013), con una incidenza sui ricavi al 15,8% (12,8% a fine dicembre 2013) e un incremento di periodo che accoglie essenzialmente la messa a regime delle nuove commesse in Canada e Cile. 

L’EBITDA si attesta a 306,4 milioni (322,1 milioni al 31 dicembre 2013), con EBITDA margin all’11,6% (12,8% al 31 dicembre 2013). L’EBIT è pari a €234,8 milioni, in linea con i 234,1 milioni registrati a fine 2013 e con un EBIT marginall’8,9% (9,3% a fine 2013).

Gli oneri finanziari netti ammontano a 138,9 milioni (+24,5%, €111,5 milioni nel 2013) e riflettono: un maggiore debito lordo medio rispetto al precedente esercizio; una accresciuta onerosità delle fonti di finanziamento, a seguito delle emissioni obbligazionarie registrate tra il 2013 e il 2014; maggiori oneri per fidejussioni, legati all’accresciuto valore medio delle iniziative (oneri comunque già compresi nei budget di commessa); differenziali positivi su alcune valute estere.

L’utile ante imposte (EBT) è pari a 130,7 milioni (129,9 milioni nel 2013).

L’utile di esercizio è pari a 81,6 milioni, in crescita del +21% (67,3 milioni nel 2013), confermando così un ritorno positivo degli investimenti effettuati dal gruppo, con tax rate stimato pari al 36,7%.

I dati di periodo riflettono il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria del gruppo registrato negli ultimi due esercizi, a seguito del riequilibrio e del consolidamento delle fonti di finanziamento e del riposizionamento delle scadenze del debito verso il medio/lungo termine.

Ciò è stato reso possibile da una strategia di raccolta sui mercati obbligazionari, avviata nel 2013 e proseguita nel 2014, ma anche dalla sottoscrizione a novembre scorso di una linea di credito revolving da 500 milioni.

La dinamica di periodo dei livelli di indebitamento accoglie inoltre gli esiti positivi della generazione di cassa per oltre 300 milioni registrati nell’ultimo trimestre del 2014.

Pertanto, al 31 dicembre 2014 l’indebitamento finanziario netto è pari a 798,6 milioni, in deciso miglioramento rispetto ai 1.104,7 milioni a settembre 2014 e sostanzialmente in linea rispetto ai 797,4 milioni a fine 2013.

Nel corso dell’intero esercizio, il flusso di cassa positivo generato da attività operative ammonta a 130 milioni.

Gli investimenti netti per nuove dotazioni tecniche sono pari a 62 milioni (circa il 2% dei ricavi totali), riferiti essenzialmente a iniziative in Canada, Russia, Cile, Perù, Romania e Italia. Gli investimenti lordi nelle concessioni ammontano a circa 126 milioni per l’anno, di cui 52 milioni effettuati a titolo di equity in Turchia (Terzo Ponte sul Bosforo, Autostrada Gebze-Izmir) e ulteriori 74 milioni a titolo di semi-equity in Italia (Metropolitana di Milano Linea 4 e Linea 5) e Turchia (Terzo Ponte sul Bosforo, Autostrada Gebze-Izmir); il progressivo alla data è pari a 598 milioni.

Il rapporto debt/equity si attesta a 1,38x, mentre il corporate debt/equity (che esclude la quota dell’indebitamento relativa alle attività in concessione, in quanto per sua natura autoliquidante) è pari a circa 0,6x. Le immobilizzazioni nette sono pari a 790,2 milioni (718,8 milioni a fine 2013), quale effetto combinato dell’incremento del valore delle partecipazioni e della diminuzione delle attività materiali e immateriali.

Il capitale circolante è pari a 616,7 milioni, in contrazione di circa il 12% rispetto ai 704,2 milioni registrati a fine 2013. Il dato è ancora più apprezzabile se raffrontato ai 972,4 milioni al 30 settembre 2014, che evidenzia una contrazione di oltre il 36% grazie all’ottimo andamento dell’ultimo trimestre.

In virtù di tali dinamiche, il capitale investito netto ammonta a 1.383,9 milioni (1.392,4 milioni nel 2013), sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, pur in presenza di una crescita del fatturato pari a 5,7%.

Il patrimonio netto totale del gruppo si attesta a 580,0 milioni (592,2 milioni a fine dicembre 2013).

Il portafoglio ordini in esecuzione è pari a 13,8 miliardi, con il contributo di 3 miliardi di nuovi ordini nel periodo.

Il portafoglio totale, incluse le ulteriori iniziative acquisite in via di finalizzazione è pari ad oltre 28,4 miliardi di cui 14,5 miliardi di ulteriori iniziative acquisite e in via di finalizzazione.

Rispetto al portafoglio in esecuzione, il 62% degli ordini è da ricondurre ad attività all’estero, mentre l’Italia determina il restante 38%; le costruzioni rappresentano il 57% e si attestano a 8 miliardi circa (di cui 3,5 miliardi in Italia), mentre il restante 43% è dato dalle concessioni pari a 5,9 miliardi (di cui €1,7 miliardi in Italia).

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