Astaldi va verso la cessione del terzo ponte sul Bosforo alla turca Ic Ictas Sanayi ve Ticaret: un passo avanti nel piano di rafforzamento in vista dell'entrata nel nuovo polo delle costruzioni italiano, Progetto Italia.
Per la concessione, stimata in circa 350 milioni di euro, Astaldi, che ha guadagnato in Borsa lo 0,79% a 0,64 euro, e il partner turco trattavano con un consorzio cinese guidato da China Merchants Group. Si affaccia quindi l'ipotesi che Ictas, acquisite le quote del costruttore italiano, venda a sua volta ai cinesi.
Per Astaldi il rafforzamento dovrebbe passare dalla dismissione di tutte le concessioni, per rientrare a pieno nel modello di business del general contractor di Progetto Italia, Salini Impregilo, autore della proposta concordataria per il salvataggio del costruttore. Da cedere resta quindi un'altra concessione in Turchia, di un'autostrada, per circa 370 milioni. Ulteriore tappa sarà poi la dismissione della sede romana.
Per concretizzare il concordato, in cui è previsto un aumento di capitale da 225 milioni, a dettare il calendario sono però anche i tempi della giustizia. La sezione fallimentare del Tribunale di Roma ha rinviato al 26 marzo 2020, causa la sostituzione di due commissari giudiziali, l'udienza fissata il 6 febbraio per la convocazione dei creditori e il relativo voto.
A fianco di Vincenzo Ioffredi, al posto di Francesco Rocchi e Stefano Ambrosini, che si erano dimessi perchè indagati per corruzione in atti giudiziari dalla Procura di Roma, sono stati nominati Vincenzo Mascolo e Piergiorgio Zampetti. Il piano concordatario intanto non ha trovato il favore degli obbligazionisti, che avevano inviato a inizio novembre richieste di chiarimento a Astaldi, a Salini e ai commissari giudiziali. Gli obbligazionisti "di minoranza" hanno approvato invece lo scorso 27 novembre l'aumento fino a 190 milioni per il bond prededucibile non convertibile e garantito da 75 milioni.
