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14 Giugno 2018

Arresto Parnasi, ennesima vergogna per l'immobiliare

di Maurizio Cannone

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L’arresto di Luca Parnasi e di altre 8 persone è la notizia principale della giornata.

La realizzazione dello  stadio della Roma si allontana e il proprietario del club giallorosso Pallotta precisa subito che se l’impianto non si farà tornerà negli Stati Uniti. La vicenda di Parnasi è solo l’ultimo capitolo di una storia triste, che fa male agli operatori dell’immobiliare. Fermo restando che si devono attendere le sentenze definitive prima di lanciarsi in giudizi, la questione è seria. La famiglia Parnasi è stata uno degli emblemi dei costruttori romani.

Una realtà che oggi non esiste più, con i nomi storici ormai prosciugati dalla crisi del settore. Con aziende che ormai hanno organici da poche decine di persone. E infatti la Parsitalia dei Parnasi, sommersa dai debiti, è passata alle banche e lo stadio era l’ultima possibilità di rilancio per Luca Parnasi. Possibilità che ora sembra definitivamente tramontata. C’è una sola notizia positiva a mio avviso: l’assessore all’urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran nelle intercettazioni diffuse prende le distanze immediatamente dagli emissari del costruttore. Milano certo non è Roma ma allora dobbiamo rassegnarci ad avere solo la metropoli lombarda, in Italia, come città europea? L’unica che attrae investimenti, tanto da avere già oggi quotazioni che per molti operatori sono ormai in bolla?

La questione è seria e ineludibile. Oggi Il Tempo di Roma scrive, riguardo alla famiglia Parnasi: “Negli anni Ottanta si trasformano da Palazzinari a Immobiliaristi o Sviluppatori di Progetti come diceva di sé Luca Parnasi”.

Cambiano i termini ma l’opinione su chi opera nell’immobiliare non cambia, specie se la cronaca non fa che alimentare lo stereotipo.

Allora che fare?

Credo che prendere le distanze da chi opera in maniera spregiudicata sia una scelta obbligata. Perché non farlo significa perdere di credibilità. Per esempio, come si spiega che Luca Parnasi sia responsabile su Roma della “Membership Territoriale” di assoimmobiliare? La stessa assoimmobiliare di cui è direttore generale  Paolo Crisafi che tra l’altro ha querelato Monitorimmobiliare per aver scritto che comunicava alla stampa commenti a eventi ai quali non aveva partecipato? Sulla vicenda specifica con Crisafi ce la vedremo in tribunale, e non vediamo l’ora, ma ognuno dovrebbe valutare se non sia l’ora di cambiare radicalmente approccio.

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