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9 Marzo 2016

Al via progetto C'è Milano da fare (Videointerviste)

di Enrico Casadei

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Milano è di fronte a un bivio: essere trascinata verso il basso dalle ricadute della crisi o rilanciare il tessuto economico della città. Su iniziativa di Assimpredil Ance, diversi player del settore edilizio cittadino hanno deciso di mettere a fattor comune le proprie competenze per accogliere la sfida. Il progetto “C’è Milano da fare”, lanciato ufficialmente all’Urban Center a due passi dal Duomo, si sostanzia in una piattaforma di confronto sui temi dello sviluppo futuro della città di Milano e dell’Area Metropolitana aprendo un dialogo con il nuovo inquilino di Palazzo Marino. 
  
Oltre all’associazione presieduta da Marco Dettori, tra i nomi riuniti Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Assoimmobiliare delegazione Milano, CDO Milano – Forum edilizia, Federabitazione – Confcooperative Lombardia, Legacoop Lombardia Dipartimento Housing, Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Milano, Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano, Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Milano, IN/ARCH Lombardia e FIMAA Milano Monza & Brianza. Associazioni che, mettendo da parte le divergenze, si sono sedute intorno ad uno stesso tavolo di lavoro per discutere di quattro pilastri. Sperimentare modalità di confronto tra pubblico e privato, costruire un piano strategico di lungo periodo, attuare un progetto operativo capillare ed efficiente di digitalizzazione e puntare alla rigenerazione urbana come fil rouge delle attività edili della città. La riqualificazione della città diventa quindi un’opportunità di crescita economia, sociale e civile che permetterebbe di ridefinire la qualità urbana cittadina in modo anche da rendere le periferie i luoghi di eccellenza del rinnovamento. 
  
Dalla giornata gli operatori lanciano però un segnale d’allarme: a Milano, e probabilmente in tutta Italia, manca una programmazione di lungo periodo fondata sul dialogo pubblico privato. Ad esempio l’opportunità offerta da Expo e dall’occhio di bue che ha acceso sulla città ha trovato un’amministrazione impreparata. Manca ancora un patrimonio infrastrutturale capace di soddisfare a pieno le esigenze dei milanesi sia a livello fisico sia per quanto riguarda i punti di connessione legati alla digitalizzazione.

Guarda la video intervista

a Valeria Bottelli, presidente Ordine Architetti

a Alessandro Maggioni, presidente Federabitazione

a Alvise Biffi, vicepresidente Assolombarda

a Stefano Calzolari presidente Ordine Ingegneri Milano

a Davide Petroni, presidente Assoimmobiliare delegazione Milano

a Vincenzo Albanese, presidente FIMAA Milano Monza Brianza

a Marco Dettori, presidente Assimpredil Ance

scarica il documento

 

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi