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11 Luglio 2019

Airbnb cede alla Ue, ecco le nuove regole per tariffe più chiare

di G.I.

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Niente più oneri o tariffe a sorprese quando si prenota una casa on line. Airbnb aggiusta la rotta e si adegua agli standard stabiliti dalla Commissione europea, che insieme alle autorità di consumatori, lo scorso luglio aveva acceso i riflettori chiedendo di allinearsi alle norme in vigore.

Si contestavano in particolare le tariffe, che venivano offerte all’utente non comprensive di tutte le tasse e dei costi aggiuntivi.

Cosa cambia

Nelle ricerche di alloggio con date selezionate, gli utenti visualizzano il prezzo totale nella pagina dei risultati. Inclusi tutti gli oneri e le tariffe obbligatorie applicabili, come il servizio, le spese di pulizia e le tasse locali.

Non ci saranno più costi obbligatori a sorpresa che compaiono nelle pagine successive. Una misura che agevola chi, in fase di prenotazione, sta comparando prezzi per capire quale sia la migliore soluzione.

E poi, adesso Airbnb "distingue chiaramente" se un'offerta di alloggio viene messa sul mercato da un privato o da un professionista. Terzo progresso, quello relativo ai reclami. Rispetto all’estate scorsa, Airbnb adesso fornisce un collegamento «facilmente accessibile» alla piattaforma di risoluzione delle controversie online sul proprio sito web, dando anche «tutte le informazioni necessarie» relative alla risoluzione delle controversie.

Sarà più facile anche fare ricorso, qualora sventuratamente se ne dovesse presentare la necessità. In caso di vacanze rovinate da spiacevoli sorprese o disservizi, gli utenti potranno fare causa contro Airbnb nei tribunali del loro Paese di residenza, evitando così inconvenienti, contrattempi e ulteriori seccature.

Chi riserva su internet da adesso in poi potrà sempre essere in contatto con la nota piattaforma. Sembra strano, eppure Airbnb non forniva alcun contatto nei termini di servizio. Da adesso in poi sarà visibile e disponibile per tutti l'indirizzo email di Airbnb Payments Ltd.

Infine, Airbnb ha rimosso la condizione che non distingueva il vero responsabile di eventuali danni. In caso di incidenti, era chi aveva prenotato a dover mettere mano al portafogli e pagare, adesso invece, se a provocare danni è un ospite, chi ha pagato potrà specificare chi ha danneggiato l’alloggio e Airbnb si rifarà sulla persona in questione, senza chiedere il risarcimento danni alla persona che ha affittato l’alloggio.

Soddisfatta la commissaria per la Giustizia e la tutela del consumatori, Vera Jourova:“Per queste vacanze estive gli europei otterranno semplicemente ciò che vedono quando prenotano le loro vacanze”. Un successo targato Unione europea, che a Bruxelles auspicano di poter replicare. “Mi aspetto che altre piattaforme seguano l'esempio” di Airbnb, confida Jourova.

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