Segnali altalenanti dal mattone abitativo americano.
Ad aprile l'indicatore che segna le vendite di case esistenti è sceso del 3,3% a 5,04 milioni di unità scambiate.
Il dato, reso noto come ogni mese dal dipartimento del Commercio Usa, è inferiore alle attese degli analisti, che scommettevano su un aumento dell'1%, a 5,24 milioni di unità.
Il prezzo mediano per abitazione venduta è invece aumentato dell'8,9% annuo, portandosi a 219.400 dollari.
Questi numeri vanno messi accanto alle altre indicazioni di mercato.
A partire dall'indice sui cantieri per costrire case nuove, che sempre in aprile sono aumentati del 20,2%, a un tasso annualizzato di 1,14 milioni di unità prodotte.
Se l'usato non si vende, il nuovo funziona, tanto da portarsi ai massimi dal novembre 2007.
Il dato è superiore alle attese degli analisti.
Bene anche i permessi di costruzione saliti del 10,1%: anche qui, superati i massimi dal 2008.
Frena, al contrario, la richeista mutui.
Nella settimana terminata il 15 maggio, l'indicatore sui finanziamenti per la casa, monitorato su base settimanale dalla Mba (Mortgage Bankers Association), ha perso l'1,5%, portandosi al livello più basso dal dicembre 2014.
In lieve aumento i rifinanziamenti: +0,3%.
