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16 Febbraio 2017

Non siamo pronti per la rivoluzione smart building (Report)

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Un’analisi di BPIE – Building Performance Institute Europe – sul grado di preparazione dei Paesi dell’Unione Europea per quanto riguarda gli smart building si dimostra impietosa verso tutti gli stati membri.

La ricerca conclude che nessun Paese dispone di tutti gli strumenti necessari per approfittare dei benefici di un ecosistema urbano basato su edifici intelligenti, capaci di garantire efficienza, sostenibilità e alto livello tecnologico.

BPIE considera nella sua indagine fattori come dinamicità operativa, sfruttamento di energie rinnovabili, qualità dei sistemi energetici e sistemi di controllo intelligenti come variabili per valutare l’impatto degli smart building sul contesto europeo.

Questi edifici sono interconnessi in modo flessibile e interagiscono in modo dinamico con sistemi energetici in grado di produrre, immagazzinare e consumare energia in modo efficiente.

I più preparati per accogliere il nuovo standard sono i paesi del Nord Europa: Svezia, Finlandia, Danimarca e Olanda hanno già implementato politiche di rinnovamento, ma il contesto generale vede pochi progressi sia nell’apertura del mercato verso questo tipo di edifici, sia nelle modalità di incentivo alla costruzione di palazzi in grado di produrre ed accumulare energia in modo autonomo.

La ricerca BPIE ha trovato un vuoto nell’infrastruttura smart a livello europeo. Soltanto Svezia, Finlandia e Italia hanno completato lo sviluppo di contatori digitali, con una forte penetrazione sul mercato immobiliare. Negli altri Paesi queste iniziative stentano a progredire.

La legislazione dell’Unione Europea potrebbe incidere maggiormente nello sviluppo di nuove infrastrutture intelligenti, come un mercato dell’elettricità più flessibile, la spinta verso l’energia rinnovabile e la produzione autonoma nelle singole case.

Lo sviluppo tecnologico permette agli edifici di assumere un ruolo sempre maggiore all’interno del sistema energetico, con conseguenti benefici per gli occupanti. Le iniziative in favore degli smart building devono essere concretizzate e monitorate, allo scopo di ridurre le emissioni entro il 2050.

Oliver Rapf, Executive Director di BPIE: “I consumatori sono al centro della legislazione europea sulle emissioni di gas inquinanti. I cittadini stessi dovrebbero cogliere l’occasione di realizzare edifici più efficienti. I vantaggi diretti vanno da una bolletta più bassa alla riduzione dell’inquinamento, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie”.
 


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