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25 Febbraio 2017

Un altro anno senza ripresa

di Scenari Immobiliari

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Il mercato immobiliare europeo corre e quello italiano cammina. Con questa immagine si può vedere la differente velocità di crescita del nostro mercato rispetto al resto d’Europa. 

Ormai la crisi è superata, ma l’Italia si trova in una fase di ‘ripresina’ del mercato nazionale, ancora lontano dai livelli di scambi e di investimenti del periodo 2004-2010. Disoccupazione che non cala e tassazione elevata rappresentano ostacoli a una vera ripresa, anche se si stima una domanda potenziale di 850mila case da acquistare.

Il fatturato rialza la testa

Nel corso del 2016 il fatturato immobiliare italiano è cresciuto del 2,7 per cento (114 miliardi di euro) contro il 4,1 per cento dell’eurozona a quattro (Francia, Germania, Italia e Spagna) rispetto al 2015. Discorso a parte per l’Inghilterra, dove si è registrata una perdita significativa: meno quattordici per cento in un anno.

Il divario dovrebbe continuare anche nel 2017. Si prevede che il mercato cresca del quattro per cento in Italia e del sei per cento in Europa a cinque, che sfiorerà quota 700 miliardi di euro, con una ripresa anche nel mercato inglese. Ad aumentare maggiormente sarà il fatturato spagnolo, con il nove per cento in più nel corso dell’anno. L’Europa a 28 membri registrerà una crescita del fatturato di circa il tredici per cento, soprattutto per la crescita dei paesi del nord del continente. Andamento altrettanto positivo per gli Stati Uniti.

Rispetto a dieci anni fa, tutti i mercati europei (con l’eccezione della Germania) si sono contratti mediamente del tredici per cento. Nello stesso arco di tempo anche le quotazioni residenziali nella maggior parte delle città europee si sono ridotte. Nel 2017 Roma torna ai livelli dello scorso decennio, mentre Milano cresce del tre per cento. Parigi ha perso il quindici per cento e Madrid il 39 per cento rispetto al 2007. Bene le città del nord Europa, dove è in corso un vero boom immobiliare. Stoccolma e Helsinki riportano un incremento dei prezzi intorno al 46 per cento in dieci anni.

Bene Milano

Rispetto al 2016 Milano registra ancora un aumento dei prezzi dell’uno per cento. Sono in ripresa le quotazioni della maggior parte delle principali città europee, ad esclusione di Roma, che si mantiene stabile, Londra, in calo dell’uno per cento, Stoccolma e le città svizzere.

Le compravendite si mantengono in costante aumento nei cinque maggiori Paesi europei. 

A detenere la posizione più elevata è il Regno Unito e si stima che possa arrivare a 1,2 milioni di transazioni nel 2017. Sotto il milione, ma sempre con risultati importanti si collocano Francia, con 940mila unità per il 2017, e Germania, che conterà 740mila transazioni. Volumi più moderati per Italia e Spagna, ultima della classifica.

Con queste premesse, Scenari Immobiliari prevede almeno 550mila compravendite residenziali in Italia nel corso del 2017. Ma il numero potrebbe aumentare a fronte di una riduzione della disoccupazione o di un alleggerimento fiscale.

Le banche tornano a far credito

In crescita anche l’erogazione di mutui da parte degli istituti bancari italiani, che aggiornano costantemente la loro gamma di servizi offerti, permettendo un rilancio del mercato, specialmente residenziale. 

Assume carattere rilevante anche la promozione dello strumento del leasing nell’ambito immobiliare, con la creazione di servicer dedicati.  In miglioramento i bilanci delle imprese, che beneficiano di una ritrovata vivacità del mercato del lavoro e degli investimenti privati. A trarne vantaggio è l’immobiliare nel comparto del terziario/uffici, con la trasformazione dello stesso spazio fisico lavorativo. 

Le quotazioni medie nazionali hanno mostrato una frenata della contrazione dei prezzi medi, che si attestano intorno allo 0,5 per cento in meno un anno dal 2015, raggiungendo così una situazione di stabilità rispetto all’anno precedente. Sono escluse le zone più prestigiose, come i centri storici o le aree residenziali di prestigio, per cui già dal 2015 è stato registrato un ritorno in campo positivo. 

Si ipotizza una cauta inversione del trend negativo registrato finora, con un rialzo dei prezzi nel corso del 2017 pari allo 0,3 per cento. Tra le grandi città, l’aumento più consistente è atteso a Torino, seguita da Milano, Napoli e Roma. 

Il mercato degli immobili del terziario/uffici in Italia ha chiuso il 2016 con un fatturato pari a 6,4 miliardi di euro e per il 2017 è attesa un’ulteriore crescita del 3,1 per cento con un ammontare complessivo di 6,6 miliardi di euro.

Il fatturato del comparto commerciale nel 2016 ha mostrato un incremento del 3,1 per cento rispetto all’anno precedente, raggiungendo un ammontare complessivo di 8,3 miliardi di euro. 

È prevista una riconferma del trend positivo per il 2017, con variazioni che dovrebbero superare i quattro punti percentuali. 

Un segnale positivo viene dagli investimenti cosiddetti “corporate” (investitori istituzionali), che raggiungeranno la cifra record di dieci miliardi di euro, per il sessanta per cento da parte di stranieri.

Superata la crisi, l’Italia dimostra di essere ancora un mercato attrattivo per i grandi investitori, che si erano drasticamente ritirati solo nel corso del 2012.

Incertezza geopolitica

Anche se lo scenario internazionale è dominato dalla Brexit e dalle incertezze sulle elezioni in vari Paesi europei, l’attenzione dei grandi investitori è orientata al settore immobiliare e l’Europa rimane una destinazione di primo piano. L’Italia resta interessante perché ha quotazioni ancora ritenute basse e rendimenti interessanti, ma la domanda è focalizzata su Milano e Roma ed è frenata da carenza di prodotto idoneo in diversi segmenti di mercato. Nelle posizioni secondarie predominano asset da valorizzare. La ripresa sta premiando l’innovazione del prodotto e del servizio, con una sempre maggiore concentrazione della domanda sul nuovo. 




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